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Ancora nulla di fatto tra Microsoft e il dipartimento di Giustizia

16 Ottobre 2001

Ancora nulla di fatto tra Microsoft e il dipartimento di Giustizia

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Ennesima puntata della telenovela che vede protagonisti Microsoft e il governo americano.Dopo la batosta subita dalla Corte suprema che non ha accettato di rivedere il dossier preparato dall’azienda, quest’ultima fa …

Ennesima puntata della telenovela che vede protagonisti Microsoft e il governo americano.
Dopo la batosta subita dalla Corte suprema che non ha accettato di rivedere il dossier preparato dall’azienda, quest’ultima fa sapere che i negoziati per una soluzione amichevole restano in piedi.

Il giudice di prima istanza, Colleen Kollar-Kotelly che si è visto recapitare il dossier del processo dalla Corte federale di appello, aveva ingiunto alle due parti già a settembre di negoziare per arrivare a un regolamento amichevole del processo antitrust, iniziato tre anni fa.

Non solo. Se le due parti non perverranno a una soluzione, dovranno proporre venerdì prossimo il nome di un arbitro.

Le due parti hanno dato conto la settimana scorsa degli esiti del negoziato, ma né Microsoft, né il dipartimento di Giustizia hanno dato ragguagli sul tenore delle conversazioni telefoniche con il giudice, tanto meno se hanno o no nominato un arbitro.

Nessuna informazione neppure sul sito Internet del tribunale.

Jim Desler, portavoce Microsoft ha dichiarato che l’azienda “non farà commenti per il momento sul tenore delle conversazioni telefoniche o sullo stato della discussione che sta procedendo”, mentre Gina Talamona, portavoce del dipartimento di Giustizia gli fa eco dichiarando che “non è corretto tirare conclusioni” per la mancanza di novità.

Il giudice ha fissato al 2 novembre la data limite per il raggiungimento di una negoziazione amichevole.
Superata questa data senza un nulla di fatto, le due parti si ritroveranno in marzo davanti al tribunale per il dibattimento.

In questo caso sarà lo stesso giudice a decidere quali sanzioni applicare contro Microsoft, riconosciuta colpevole di pratiche monopolistiche.

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