Proseguendo nel trend dei tagli occupazionali pur nell’ambito dell’economia rampante di Silicon Valley, tocca ora Seagate andarci con la mano pesante: nei prossimi mesi verranno mandati a casa 8.000 impiegati, il 10 per cento della forza lavoro complessiva. Una volta completata, la ristrutturazione aziendale consentirà il risparmio di 150 milioni di dollari all’anno, pur prevedendo flessioni degli incassi dei prossimi trimestri fino a un massimo di 200 milioni. Seagate Technology Inc. è il maggior produttore mondiale di dischi per hard drive, dischi magnetici e relative testine, oltre a far parte delle aziende leader nello sviluppo di software specifico per l’ambito business.
Arriva invece dalla costa East degli USA l’annuncio del colosso telecom e Internet AT&T riguardo l’ennesima operazione interna di tagli occupazionali. Entro i prossimi due anni il personale verrà ridotto fino a ottenere un risparmio di spese pari a 2 miliardi dollari, soprattutto per far fronte alla recente tonfo del 30 per cento delle quote azionarie. Pur se ancora non è stato stabilito il numero degli impiegati da licenziare, sono stati già bloccate le previste nuove assunzioni. Nel 1997 e 1998 l’azienda aveva ridotto l’organico di 20.000 unita per un taglio al budget generale pari a 1,6 miliardi di dollari.