La crisi economica americana, malgrado gli aiuti statali, continua a mietere vittime illustri.
Nortel Networks, una delle più importanti aziende telecom del continente nord-americano è in crisi.
L’azienda, infatti, ha annunciato che licenzierà 20 mila persone e, per raggiungere l’obiettivo di diventare “uno dei leader mondiali nel campo Internet e delle comunicazioni” con l’uso di tecnologie basate sulla fibra ottica e sul wireless, ha realizzato una forte “cura dimagrante” passando da 94.500 addetti di inizio anno ai 45 mila attuali.
In questo ha seguito la stessa sorte di Lucent Technologies e di Cisco Systems, che hanno dovuto anch’esse rivedere le politiche di sviluppo a causa del crollo drastico degli ordinativi degli operatori di telecomunicazioni e dei fornitori di accessi a Internet.
L’azienda ha sede in Canada ma, come spesso accade, ha clienti soprattutto negli Stati Uniti.
Se da un lato la crisi economica ha fatto cadere i “piccoli” immediatamente rastrellati dai “grandi” (Nortel ha acquisito, pagandole a peso d’oro una ventina di concorrenti), questi ultimi adesso soffrono di “indigestione” provocata anche dalla recessione in atto.
Solo una ripresa del settore potrà riportare utili e (speriamo) lavoro, grazie anche al sospirato sviluppo di reti a grande velocità e capacità in grado di sfruttare appieno le nuove tecnologie, soprattutto wireless.