Meir Dagan, attuale direttore del servizio, ha deciso di dare una svolta tecnologica ai metodi di recruitment dell’intelligence israeliana e da il benvenuto al sito con una frase davvero eloquente: “È uno speciale privilegio fare parte del Mossad”.
Il Mossad aveva già superato le sue “barriere protettive” nel 2000, quando l’allora direttore Efraïm Halevy, il predecessore di Dagan, aveva pubblicato annunci d’assunzione sulla stampa israeliana.
“L’epoca in cui una carriera nei servizi di sicurezza era considerata come la ragione di vita del cittadino israeliano è passata – ha spiegato Halevy -. Siamo ormai una società aperta e il Mossad ha dovuto fare appello ai molti giovani di talento che avrebbero potuto orientarsi verso le nuove tecnologie o altri settori dell’industria privata”.
Nell’immaginario collettivo, fino a non molti anni fa, il Mossad era rinomato per la bravura dei suoi agenti e la capacità di agire nella massima segretezza. Nel 1960,ad esempio, i suoi agenti hanno catturato Adolf Eichmann un capo nazista rifugiato in Argentina. Dopo la morte di 11 atleti israeliani, uccisi da un commando palestinese ai giochi olimpici di Monaco nel 1972, gli uomini del Mossad hanno seguito i responsabili di quest’operazione e ne hanno ucciso alcuni.
Ma i servizi segreti israeliani hanno anche conosciuto fallimenti imbarazzanti e non sono comunque i primi a “mettersi a nudo” online. La CIA, equivalente americano del Mossad, dispone di un sito Web fin dal 1995.