Il co-buying consente ai consumatori di unirsi in gruppi di acquisto attraverso il Web per ottenere il miglior prezzo possibile su prodotti di marca: più aumentano gli acquirenti, più i prezzi si abbassano. Una modalità interessante di unire la forza delle comunità virtuali con le strategie e-commerce.
Eppure la versione europea del co-shopping, LetsBuyIt.com, sta fallendo. Fondato in Svezia nel 1999, LetsBuyIt.com ha infatti introdotto in Europa questo nuovo modello di e-commerce, il co-operative consumer to business, offrendo ai suoi utenti un accresciuto potere d’acquisto.
LetsBuyIt.com ha aperto siti locali nel Regno Unito, in Germania, in Svezia, in Finlandia, in Norvegia, in Danimarca, in Austria, in Svizzera, in Olanda, in Belgio, in Francia, in Spagna, in Irlanda, e nel maggio scorso anche in Italia. I 14 paesi in cui LetsBuyIt.com è presente gli hanno dispensato 1,1 milioni di utenti e la società è stata anche quotata nel Nuovo Mercato di Francoforte (non con molta fortuna).
Ma nonostante il successo di pubblico e anche di acquisti, in novembre la compagnia non ha trovato investitori per un aumento di capitale e nei primi due quadrimestri del 2000 ha perso rispettivamente 26 e 42 milioni di euro.
In questo momento gli amministratori provvisori designati dalla Corte olandese, che sta seguendo il caso di fallimento, stanno lavorando per valutare la situazione finanziaria dell’azienda. La Corte ha concesso una fase di moratoria che durerà tutto gennaio e durante la quale l’azienda cercherà investitori per avere ancora una chance di rilanciarsi sul mercato, nella convinzione che la formula del co-buyng sia vincente.