“Chi si ferma è perduto”. Il monito arriva dal “guru” Jeffrey Zeldman, che accusa tutti quelli che non aggiornano i loro browser di rallentare lo sviluppo di Internet.
“Siamo come degli abbonati di un network televisivo, costretti a utilizzare il bianco-nero perché nessuno ha ancora la tv a colori”.
Queste le parole usate da Zeldman, esperto di Web e cofondatore del WaSP (Web Standards Project), per spiegare la situazione attuale dei webmaster incaricati di sviluppare i siti Internet.
Secondo Zeldman, gli utenti Internet che non aggiornano i loro software di navigazione (Internet Explorer, Netscape, Opera, ecc.) sono i principali responsabili del rallentamento dello sviluppo di Internet.
Un quarto dei 320 milioni di utenti Internet mondiali continua a usare browser incompatibili con le ultime tecniche di sviluppo del Web, come l’HTML 4, i fogli di stile (CSS) o l’ECMAScript.
Attualmente, la nuova versione di un browser ci mette 18 mesi per rimpiazzare la versione precedente.
I webmaster, così, devono scegliere tra sviluppare un sito Web vecchiotto, ma accessibile a tutti, oppure utilizzare le ultime tecnologie ma rendere inaccessibile il sito a un utente su quattro.
In queste condizioni, come si può accorciare la durata di vita di un browser?
Creando una grossa campagna di sensibilizzazione come quella su Zeldman.com e sul sito del WaSP.
Con buona pace di chi ha un computer troppo vecchio per poter installare l’ultima versione del browser.