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Analisti: crisi nera del B2B

17 Luglio 2001

Analisti: crisi nera del B2B

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In occasione degli annunci preoccupanti di alcune aziende e di forti ribassi in borsa, molti analisti hanno espresso giudizi negativi sui mercati on line del B2B.

Le società di software B2B sono nate con la promessa di far risparmiare alle aziende miliardi di dollari, connettendole online con i fornitori, per comprare le merci a prezzo scontato sul Web. Oggi la media dei titoli di queste aziende ha perso l’80% del loro valore dall’inizio dell’anno. La maggior parte degli esperti pensa che le cose non possano andare peggio, ma non ci sono segnali di ripresa.

Mentre aziende come Ariba e Commerce One non navigano in buone acque, gli analisti ora sono inclini a rivolgere le loro speranze verso le aspirazioni B2B di aziende come Oracle e Sap, che hanno alle spalle un business di software generale già consolidato, che dovrebbero dominare il settore nella prossima fase di crescita. Un’altra isola felice, secondo gli analisti, saranno le aziende come FreeMarkets, che si è concentrata esclusivamente su di un software che permette di trovare i produttori e i fornitori.

“I mercati B2B scompariranno, semplicemente”, ha detto Brent Thill, analista per Credit Suisse First Boston, “alcune aziende ce la faranno, ma non ci sarà abbastanza da vivere per più di un centinaio di società, quante sono attualmente”.

Tom Berquist, analista di Goldman Sachs, è d’accordo “Il B2B, per come lo conoscevamo un anno fa, è completamente scomparso”, ha detto. “Se includiamo i rifornitori e altri aspetti tradizionali del business nel B2B, ci sono dei segnali di crescita del settore, ma se guardiamo soltanto ai mercati online e agli scambi online, è tutto finito ormai”.

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