“E si era sbagliato di 2000 miliardi…” aveva commentato, sarcastico, Jeff Bezos.
Subito dopo Amazon si è ricordato che Internet è un Simulmondo. Così ha inventato un modo per
prendere soldi agli editori in cambio di segnalazioni speciali via e-mail ai suoi clienti.
Esattamente come gli ipermercati delle Terraferma che spillano quattrini ai produttori perché li
piazzano in una zona più visibile. Amazon sta cominciando a capire cos’è la Net-titudine.
I soliti analisti hanno già fatto due conti e concluso che questo genere di iniziative potranno
fare molto bene ad Amazon e alla sua complicata esistenza. Nel giro di qualche mese potrebbero
portare nelle casse del gigante dell’e-commerce decine di milioni di dollari.
Ma Amazon deve continuare la sua folle corsa contro il tempo.
Uno dei due simboli del commercio elettronico B2C, l’altro è in ottima salute ed è eBay, brucia un sacco di soldi ogni trimestre.
Luci ed ombre
Nel 2000 ha venduto una marea di roba tra libri, cd, dvd, videogames, giocattoli etc, per un totale
che supera i 5.200 miliardi in lirette. In crescita del 68 per cento rispetto al 1999 e questo nonostante un terribile Natale che ha macellato altri siti B2C.
Il problema è che le perdite sono ancora tante.
Per la precisione, in tutto il 2000, Amazon ha perso quasi 3.000 miliardi, perdite salite del 98 per cento rispetto a quelle già ingenti del 1999.
Amazon è al bivio: se non la smette di perdere muore.
Smetterà di perdere? Bezos giura di sì, ma è come chiedere al macellaio se la carne è buona.
Il boss di Amazon garantisce che i profitti arriveranno alla fine del 2001. Ultimo quarto.
Potrebbe essere la fine di un’epoca.
