Recentemente in California è stata approvata la normativa che consente ai due maggiori broker online, Charles Schwab e E*Trade, di aprire acconti elettronici recanti in calce la firma digitale dell’utente, anziché dover attendere i “tradizionali” contratti cartacei firmati dai clienti. Ora, a livello federale, la commissione giudiziaria del Congresso ha dato semaforo verde a un progetto di legge che equipara, per quanto concerne i documenti legali, la validità della firma digitale con quella su carta. In sostanza questa decisione vuole essere un’urgente richiesta verso l’implementazione di precisi standard validi su tutto il territorio nazionale da parte governativa, finalizzati soprattutto al rapido sviluppo delle procedure riguardanti il commercio elettronico.
Secondo il disegno di legge, che dovrebbe passare quanto prima in discussione presso la commissione esecutiva, i singoli stati e/o le parti coinvolte nella transazione, conserverebbero comunque il diritto della comune firma su carta per alcuni documenti. Come ha precisato il portavoce democratico della California, queste posizioni e la relativa lentezza complessiva su tale fronte sarebbero dovute ai vari problemi di sicurezza e alla conquista della fiducia generale necessari per attivare con successo simili operazioni via Internet.