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Altnet cita in giudizio la RIAA

23 Settembre 2004

Altnet cita in giudizio la RIAA

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La società americana Altnet ha accusato la Recording Industry Association of America (RIAA) di sfruttare illegalmente la sua tecnologia di identificazione di file, questo allo scopo di contrastare i pirati informatici infettando le reti P2P

Altnet, che produce una piattaforma di commercializzazione di file di qualsiasi tipo sulle reti di scambio peer-to-peer (P2P), ha citato in giudizio la RIAA, l’associazione professionale americana dell’industria discografica, per violazione di brevetto. Anche la società Loudeye (fornitrice di soluzioni digitali per la distribuzione di file), la sua filiale Overpeer e Media Sentry (sviluppatore di tecnologie anti-pirateria) sono nel mirino.

Altnet, filiale di Brilliant Digital Entertainment (BDE), società che sviluppa soluzioni di distribuzione per la pubblicità online, accusa la RIAA di utilizzare illegalmente il suo brevetto “TrueNames” per mettere online file audio danneggiati (generalmente vuoti o infetti).

Questa strategia d’inquinamento delle reti P2P, denominata “spoofing”, mira a scoraggiare gli internauti che scaricano illegalmente brani musicali, reindirizzandoli verso le piattaforme di vendita online ufficiali. Una tecnica, dunque, diretta a impedire lo sviluppo del P2P e che Altnet giudica nociva alla sua attività.

TrueNames consiste in un algoritmo, sviluppato da Altnet, che mira a identificare e qualificare i file messi online. Permette anche di inserire un link per il download di un file all’interno di una semplice pagina Web. Una falla in questo algoritmo, però, consente di generare file falsi, ma riconosciuti come autentici dal sistema. Un difetto che, nell’ambito di un utilizzo normale, non creerebbe reali problemi. Le major, invece, secondo l’accusa di Altnet, intendono sfruttarlo per generare milioni di file esca.

Secondo Altnet, il fatto che Overpeer abbia dichiarato di produrre 200 milioni di file falsi al mese, non è altro che una conferma del fatto che questa società viola il suo brevetto. Accuse sistematicamente respinte, ovviamente, dagli interessati.

“Abbiamo fatto tutti i tentativi in nostro potere per provare a lavorare con le società accusate e i loro rappresentati, allo scopo di incoraggiare, con pazienza e positivamente, lo sviluppo del P2P come mezzo di distribuzione” ha dichiarato Kevin Bermeister, direttore generale di Altnet in un comunicato. “Non possiamo lasciarli fare – ha aggiunto -, autorizzandoli a distruggere le nostre opportunità di business, tramite la violazione dei nostri diritti “. Bermeister precisa, inoltre, che “le nostre proposte di accordo sono state sistematicamente rifiutate, da tre anni a questa parte”.

Altnet è partner di Kazaa e Grokster, due piattaforme P2P regolarmente attaccate dalle industrie discografica e cinematografica statunitensi per incitazione alla pirateria; un’accusa che è stata recentemente respinta dalla nona Corte d’appello degli Stati Uniti.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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