La California è lo stato americano più esposto ai terremoti, ma anche quello dove Internet è più diffuso.
Approfittando di quest’ultima caratteristica, le autorità governative vogliono sviluppare un sistema d’allarme che contatterà la popolazione attraverso la Rete.
Una rete costituita da captatori digitali (sono cinque anni che i ricercatori sorvegliano attivamente il sottosuolo del sud della California) permette, in caso di sisma, di ritrasmettere la magnitudo e la velocità dell’onda choc ai servizi di sorveglianza geologica americana e all’istituto californiano di tecnologia.
Entro fine anno, saranno 700 le stazioni elettroniche di ascolto dei movimenti geologici della regione.
I recenti terremoti hanno fatto emergere la difficoltà nel reagire prontamente.
I ricercatori hanno lanciato una serie di test per poter rilanciare gli allarmi direttamente verso i servizi di urgenza e verso le amministrazioni sensibili (ospedali e scuole) attraverso la Rete.
L’interesse verso questo sistema è basato sulla rapidità di Internet per trasmettere informazioni. I ricercatori hanno calcolato che un terremoto di magnitudo 7.5 prodotto a livello della faglia di San Andreas, ci mette 75 secondi a raggiungere Los Angeles.
Secondo gli specialisti, è un tempo sufficiente per evacuare una scuole o prendere altre misure d’urgenza.
Se dovesse mai arrivare il fatidico “Big One”, con questo sistema i californiani sarebbero avvertiti da un messaggio sul loro computer.