Chris Anderson è famoso non solo come direttore di Wired, ma anche per la teoria della Long Tail. Anderson ha pubblicato su Edge un provocatorio articolo nel quale sostiene che la scienza così come la conosciamo sia arrivata al capolinea. Il metodo scientifico, secondo il giornalista, perde progressivamente di senso mentre la Rete si riempie di dati. Le informazioni a nostra disposizione sono tante e tali che non servono più modelli e paradigmi: tutto è lì, a disposizione e pronto per essere analizzato e correlato. Federico Bo ripercorre le idee di Anderson correlandole a quelle di scienziati e pensatori. Forse davvero ci troviamo di fronte a un cambio di paradigma. Secondo Sergio Maistrello non ci troviamo di fronte alla fine del metodo scientifico, ma piuttosto a una sua evoluzione resa possibile dalla facilità di raccolta e correlazione dei dati.
Ma c’è anche chi è scettico di fronte alle affermazioni del direttore di Wired. È il caso, per esempio, di Marco Formento, che pur condividendo l’importanza per la scienza di un’enorme mole di dati accessibili e correlabili grazie alla tecnologia, trova affrettate molte delle conclusioni. Roberto Dadda è ancora più scettico e pensa che non solo Anderson cada spesso in contraddizione, ma addirittura non sappia quello di cui sta parlando. Sulla stessa linea sta anche Guido Vetere, che parla di «petabullshit» per definire la validità del pezzo.
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