Lunedì prossimo saranno ufficialmente aperte le votazioni online per gli «YouTube Awards». Il concorso – in stile Oscar – il 26 marzo decreterà le migliori clip amatoriali, declinate in sette categorie diverse. In molti sembrano non aver compreso gli scopi di questa kermesse virtuale.
«Se pensiamo al 2006, è stato certamente l’anno del video online e dei contenuti auto-prodotti», ha sottolineato Jamie Byrne, responsabile del marketing di YouTube. Peccato solo che sia stata esclusa la categoria «Best Professionally Produced Copyrighted Video».
Le clip protette da copyright, infatti, hanno rappresentato senza dubbio una delle colonne portanti della nota piattaforma online. Tanto da convincere Viacom a portare in tribunale la proprietaria di YouTube, Google, per violazione delle norme sul copyright. La sua presunta connivenza con gli utenti truffaldini potrebbe costarle un miliardo di dollari.