Ogni tanto gli amici mi sbeffeggiano a causa delle foto di luoghi incantevoli che pubblico sui miei canali social: Con la scusa delle docenze e degli incontri divulgativi vai in giro a farti tante belle gitarelle in giro per l’Italia!, dicono. Ovviamente non posso che respingere queste provocazioni del tutto infondate… anche se quest’ultima volta ammetto di non riuscire a farlo con la dovuta fermezza.
L’ultimo appuntamento in cui sono stato coinvolto prima della pausa estiva si è tenuto infatti in una località palesemente vacanziera: l’incantevole Isola d’Elba e, per la precisione, Rio nell’Elba, piccolo borgo sulle colline che si affacciano verso la costa toscana.
L’occasione è stata Elba Book 2016, festival dell’editoria indipendente arrivato alla sua seconda edizione, dopo l’incoraggiante risultato dell’anno scorso. A coordinare il tutto c’è un gruppo di appassionati ferraresi ed elbani capitanati dal direttore artistico Marco Belli di Meme Publishers.
Quattro giorni (dal 26 al 29 luglio) in cui, a margine di un’area espositiva con ventiquattro piccole realtà tra le più promettenti dell’editoria indipendente italiana, si sono tenute presentazioni di libri, letture con accompagnamento musicale, spettacoli teatrali, degustazioni di prodotti tipici, dibattiti e tavole rotonde sui temi caldi che interessano il settore.
Il mio intervento era inserito in una tavola rotonda sul tema Diritto d’autore e nuove configurazioni dell’editoria indipendente in Italia moderata da Mario Sileo (insegnante di scuola superiore e artefice del progetto ComunEbook) con la partecipazione di Roberto Caso (professore associato all’Università di Trento) e di Paolo Primavera, editore italiano attivo però anche all’estero (principalmente in Sudamerica).
Un’ora di raffinato dibattito e interessanti spunti di riflessione su come il digitale sta impattando sul mondo dell’editoria, su come i nuovi grandi intermediari del web possono indirizzare (nel bene e nel male) il nuovo mercato dell’editoria elettronica e su come gli autori possono cogliere l’occasione di questa fase di transizione per assumere di nuovo maggiore centralità nella filiera produttiva del libro.
Il tutto con una vista mozzafiato sul Tirreno e un clima che solo certe località di mare possono offrire. Le foto da me raccolte in apposito album forniscono un’idea abbastanza genuina dell’atmosfera che si è respirata.
E comunque, sì, devo ammetterlo: intanto che ero da quelle parti ho approfittato per fare un giretto per le spiagge dell’isola. D’altronde… voi cosa avreste fatto?
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