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Accusato di diffamazione in Francia un giornalista siriano residente in Germania, per dichiarazioni rilasciate sul sito arabo di Al Jazira

28 Marzo 2002

Accusato di diffamazione in Francia un giornalista siriano residente in Germania, per dichiarazioni rilasciate sul sito arabo di Al Jazira

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Il tribunal de grande instance di Parigi deve risolvere uno spinoso problema di competenza: è sufficiente che il sito Internet che contiene affermazioni ritenute diffamatorie sia accessibile in Francia, per instaurare la causa davanti a una corte francese?

Rifaat El Assad, fratello del defunto presidente siriano Hafez El Assad, ha citato in giudizio davanti al tribunal de grande instance di Parigi, un giornalista siriano, Nizar Nayyouf, accusandolo di diffamazione per le dichiarazioni, attribuite a quest’ultimo, pubblicate sul sito Internet del canale televisivo Al Jazira.

Le dichiarazioni riguarderebbero alcuni fatti molto gravi di cui si sarebbe reso responsabile nel 1980 il fratello del presidente siriano. Nizar Nayyouf, infatti, dopo essere stato imprigionato e torturato, in quello stesso periodo, nel suo Paese, si è stabilito in Germania, come rifugiato politico, dove esercita la professione di giornalista.

Il problema preliminare che i giudici francesi dovranno risolvere è, però, quello relativo all’accertamento della loro competenza.

Secondo il diritto francese, infatti, se il sito è accessibile sul suolo francese, il reato si considera commesso in Francia (si veda, in proposito, la vicenda che ha coinvolto Yahoo!). Ci sono, però, nel caso in esame, una serie di altri elementi che rendono la questione notevolmente più complessa.

In primo luogo, il giornalista sotto accusa vive in Germania, anche se al momento della querela si trovava in ospedale in Francia; mentre Rifaat El Assad, il querelante, risiede in Spagna e possiede un canale televisivo che ha sede a Londra.

Inoltre, il testo incriminato – che contiene, comunque, solo opinioni che sono state attribuite a Nizar Nayyouf – è stato pubblicato sul sito di Al Jazira in arabo, senza alcuna traduzione in francese, ed è accessibile agli internauti francesi solo qualora dispongano di un software per la traduzione dei caratteri arabi.

Nel caso in cui il tribunale francese dovesse riconoscere la propria competenza, aprirebbe la strada ad una serie di cause, potenzialmente senza limiti territoriali, aventi ad oggetto il contenuto di siti Internet di qualunque parte del mondo, che siano accessibili in Francia.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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