Il fatto è accaduto in Australia, lontano dalle antiche usanze giapponesi, e vede protagoniste due gang contrapposte di emuli dei guerrieri del sol levante.
Secondo il tribunale incaricato del processo, a sedere sul banco degli imputati è stato chiamato Tuan Quang Maji, di 19 anni. È lui che, alla testa di un gruppo di 15 persone, ha lanciato una sfida via Internet, raccolta da una banda rivale formata da 50 uomini in un parco a est di Melbourne.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, I contendenti sono arrivati armati chi di una sciabola da samurai, chi di una mazza da baseball, chi da una meno nobile sbarra di ferro chi, ancora, con un tirapugni. Niente a che fare con lo spirito nobile della sfida finale dell’Ultimo Samurai, con Tom Cruise.
Il ragazzo, secondo quanto emerso nel dibattimento, non ha perso tempo e ha ingaggiato un combattimento con la sua spada. Nel trambusto dello scontro ha così reciso di netto la mano di uno degli avversari.
Soccorso, il malcapitato è stato ricoverato in ospedale dove i medici hanno lavorato tutta la notte per cercare di riattaccargli l’arto.
A Maji, invece, dopo i preliminari dell’accusa e della difesa, è toccato il rinvio a giudizio e la libertà sotto cauzione.