A Ravenna li conoscono tutti. Associazioni, politici, commercianti, gruppi di interesse, semplici cittadini. All’inizio per farsi pubblicità hanno distribuito migliaia di antenne da indossare come copricapo. Così hanno immortalato una città intera: dal vigile urbano all’impiegato fino allo studente. Drizza le antenne, lo slogan adottato. E nonostante siano di plastica, quelle antenne sono riuscite a far moltiplicare gli accessi su Internet. Con questa trovata di viral marketing cittadino dallo schermo di un computer Ravenna web tv è uscita allo scoperto e ha abbracciato tutta la città. Con Ravenna web tv la tv la fanno i cittadini, gli oltre 150.000 abitanti che popolano il territorio ravennate. «Chiunque può essere fruitore e al tempo stesso produttore di video», racconta Roberto Gallamini, presidente della cooperativa da cui è nata la web tv. Il lavoro è per strada, in giro con la telecamera. Anche perchè da videoraccontare c’è tanto.
Come descriveresti con tre aggettivi la città che mandate online quotidianamente?
Dinamica, aperta e un po bizantina.
Che cosa propone la vostra micro web tv?
È nata quasi un anno fa. Proponiamo una finestra su varie realtà di Ravenna, si passa dalla cronaca all’economia, dalla cultura alla politica, dall’associazionismo al volontariato, dall’impegno sociale alle problematiche che attraverso i nostri occhi e la voce dei cittadini vengono messe in risalto in città. Inoltre ci facciamo portavoce di tutti coloro che vogliono dire o raccontare qualcosa attraverso video autoprodotti e da noi messi in rete.
Insomma, una vera web tv di comunità. Ci racconti come dare voce a una città senza impazzire tra mille beghe di provincia?
Semplicemente diamo a tutti la possibilità di esprimere opinioni, pensieri e problematiche, cercando di mantenere un punto di vista il più possibile equilibrato, raccontando la città e il territorio così come esso si esplicita in tutte le sue forme.
Mai avuto pressione politiche?
Sì, ma abbiamo sempre mantenuto equilibrio e equanimità di giudizio
Come far quadrare i conti? Insomma, chi ha investito (e quanto) nella web tv?
I soci fondatori della cooperativa hanno investo circa € 30.000 euro per l’avviamento, poi attraverso degli accordi con associazioni di categoria, associazioni di volontariato e contributi volontari stiamo gestendo il quotidiano senza l’ausilio per il momento della pubblicità.
Quanti video producete quotidianamente?
Dai sei agli otto video.
Chi realizza la web tv giorno per giorno?
La web tv a Ravenna è realizzata dall’impegno della redazione e dalla città stessa che talvolta decide di raccontarsi tramite video che giungono dall’esterno, da ambiti associativi, istituzionali, politici, culturali, o da sport minori come il tamburello per esempio o il rugby.
I vostri utenti arrivano dal sito, da Google o dai social network?
Certamente Google ha un ruolo importante, ottimi gli accessi che si reiterano direttamente sul portale dopo che per la prima volta lo si scopre, ma di certo una grossa fetta di utenza deriva dai social network.
Vicini di casa all’ascolto, ma anche italiani all’estero. Da quali Paesi vi cercano?
Ci cercano dall’Europa, turisti che seguono la quotidianità degli eventi che accadono nelle località in cui vanno in ferie, anche ravennati in giro per il mondo.
La giornata tipo di una videomaker romagnolo?
Si entra in redazione alle 08.40 circa, si fa la rassegna stampa, si controllano i comunicati, si decide cosa fare e cosa seguire, cosa raccontare e si parte, in giro per la città a raccontarla, alternando questa operatività con lavori d’ufficio, più strettamenti redazionali legati ai contatti con l’esterno, alla ricezione di video, alla risoluzione di problemi inerenti l’editing o la costruzione di un servizio. E tutto questo fino a che la città lo richiede…
Il servizio di cui sei più orgoglioso?
A Ravenna siamo molto seguiti per una serie di servizi relativi al cattivo mantenimento delle strade. Ma aggiungerei anche l’intervista a Giovanni Impastato, il fratello di Peppino Impastato, ospite della città di Ravenna per parlare ai ragazzi delle scuole.
Il servizio che ha inciso sulla vita dei concittadini?
Direi un servizio relativo a un gruppo di auto-mutuo aiuto sulla dipendenza da gioco compulsivo. Grazie al video una ventina di persone che vivevano lo stesso disagio hanno potuto iniziare un percorso riabilitativo.
Quel servizio che il suo team ha bucato?
Una bellissima intervista a Gerardo Colombo andata buca per un rec premuto una volta di più. Ma era più di un anno fa… Non accadrebbe più, almeno speriamo!