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A quando risale la parola influenza?

08 Maggio 2006

A quando risale la parola influenza?

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Grazie al nuovo vocabolario online Tlio, database di 15.000 voci dalle origini al Trecento italiano, si potrà risalire all´origine, all´uso e alle modifiche di antiche parole della nostra lingua

Opera del Vocabolario Italiano (Ovi) – Istituto del Cnr, con sede a Firenze, presso l´Accademia della Crusca – ha presentato a Roma il vocabolario storico dell´italiano antico, il cosiddetto Tlio (Tesoro della Lingua Italiana delle Origini). Il vocabolario, consultabile online gratuitamente, si basa sul corpus testuale dell’italiano antico dell´Ovi. È un database che contiene 15.000 voci dalle origini a tutto il Trecento. Tramite questo strumento si può conoscere l´origine, l´uso e le modifiche (dovute all´assorbimento dell´Italiano, nei primi secoli, di numerosissime parole dal francese) delle più antiche parole italiane. Un vocabolario non soltanto innovativo, ma importante anche dal punto di vista storico e in continuo aggiornamento: infatti nuove voci vengono aggiunte periodicamente.

Così, grazie a questo affascinante strumento digitale, si potrà scoprire che il termine contenente (inteso come contenitore) è registrato e datato a partire dal 1334 (cioè 250 anni prima di quanto indicato nel Grande Dizionario Italiano dell´Uso di Tullio De Mauro) e che influenza (intesa come malattia) compare in una lettera di un medico di Prato datata 1387. Questo denota che la parola è «più antica di 280 anni delle citazioni note a partire dal 1667», spiega il professor Pietro Beltrami, direttore dell´Istituto toscano – e, se si desidera retrocedere ancora con gli anni fino al 1282, influenza indica l´influsso degli astri sugli uomini o sui fenomeni naturali.

«Grazie alle nostre ricerche è ora possibile risalire alle più antiche attestazioni delle parole italiane, seguirne significati perduti o opposti a quelli in uso: l´opera in ogni lemma permette infatti di trovare le diverse accezioni dei termini con i riferimenti cronologici e testuali», ha aggiunto Beltrami. Il lavoro dell´Ovi, intanto, prosegue. Gli studiosi hanno infatti intenzione di continuare e portare a compimento il Tlio, con nuove opere dedicate alle epoche successive, fino ad arrivare ai giorni nostri.

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