Sarà Milano ad ospitare, nell’ambito del semestre di presidenza italiana dell’Unione, il quarto congresso di EBAN, l’associazione che riunisce le reti europee dei business angels, ossia gli investitori privati informali che costituiscono una delle principali fonti di finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali nei Paesi più evoluti a livello europeo e mondiale. Il congresso, che è organizzato da IBAN, l’associazione italiana dei business angels con il sostegno del Ministero delle Attività Produttive e della Commissione Europea, si svolgerà il 13 e 14 novembre. L’agenda degli interventi intende fare il punto sulle condizioni in cui si trovano a operare le reti di investitori informali in Europa in un momento di stagnazione se non recessione del mercato del capitale di rischio dopo lo scoppio della bolla speculativa.
Alla fine del 2002 erano attive nei Paesi dell’Unione Europea più di 170 reti di business angels, buona parte su iniziativa privata, e nonostante stiano tutte operando ed erogando finanziamenti e spesso servizi agli imprenditori, le condizioni generali del mercato non appiano ottimali. In base a uno studio pubblicato nel novembre 2002 dalla Commissione Europea individuava una serie di best practice in opera in alcuni Paesi europei ma assenti in buona parte degli stessi, e inoltre raccomandava di inserire nel quadro normativo di contorno innovazioni che incrementassero l’interesse da parte dei detentori di capitale finanziario a diventare dei business angels. Tra queste possibili innovazioni sono di particolare rilievo quelle che modificano le condizioni fiscali del punto di entrata (per esempio l’abbassamento delle aliquote di tassazione sul reddito investito in nuove aziende) e di quello di uscito (trattamento fiscale del capital gain e capital loss).
In questo contesto di forte interesse da parte delle istituzioni europee e italiane alla figura e al ruolo del business angels, il congresso EBAN di Milano si concentrerà sulla ricerca di risposte a quattro domande oggi fondamentali per il settore:
1) Il settore del capitale di rischio informale può pensare di fare a meno del supporto pubblico?
2) Le reti di business angels devono andare oltre il ruolo di piattaforma di incrocio tra investitore e imprenditore?
3) Le attività di supporto all’imprenditorialità che vanno oltre il finanziamento possono essere autofinanziate dalle reti stesse?
4) Quali sono le prospettive per il capitale di rischio informale e per i fondi di “seed capital” in una economia a basso tasso di crescita come quella europea?
Queste domande verranno affrontate confrontando i punti di vista dei responsabili di reti di business angels di diversi Paesi europei e degli Stati Uniti con quelli dei dirigenti pubblici e dei responsabili politici a livello europeo e nazionale.
IBAN, fondata del 1999, è un’Associazione senza scopi di lucro che si prefigge di fornire un quadro di riferimento stabile agli investitori informali italiani (i business angels) e le reti locali che riuniscono imprenditori proponenti di progetti di impresa e business angels.