“Grazie alla potenza di Internet i futuri presidenti dovranno dare maggior conto del proprio operato direttamente ai cittadini americani.” Questo il commento a caldo di Bill Clinton in chiusura del prima sessione di chat pubblico online della storia. Lunedì scorso, seduto su un palco di fronte a un paio di terminali nella George Washington University, nei pressi della Casa Bianca, Clinton era raggiungibile tramite appositi canali chat predisposti sul sito di Excite.com, in Webcast via audio-video. La sessione, durata circa 100 minuti, si stima abbia attirato 50.000 utenti, con domande che hanno spaziato dalle previsioni sulle elezioni presidenziali del 2000 alla new economy rampante e alle sfide tecnologiche in atto, soprattutto rispetto al gap esistente tra “have” and “have-nots”. Sembra che il Presidente se la sia cavata egregiamente su tutti i fronti, esaltando ovviamente le “conquiste” realizzate da Internet nel corso dei suoi due mandati presidenziali.
All’evento, sponsorizzato dal Democratic Leadership Council e da ExciteAtHome ha preso parte brevemente anche il sindaco di San Josè e, a garanzia delle technicalities, il co-fondatore di Netscape Marc Andreessen. Non potevano comunque mancare piccoli inconvenienti di natura tecnica, in particolare scarsa risoluzione e lentezza dell’immagine del presidente, oltre a problemi per il “chat audio” in sola uscita, che insieme alla voce di Clinton più volte ne ha catturato anche alcune decisamente fuoricampo.