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Realtà Accenturata

30 Settembre 2016

Realtà Accenturata

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Realtà virtuale e realtà aumentata sono niente rispetto alla distopia che si preannuncia per la tecnologia blockchain.

L’architettura blockchain alla base di Bitcoin è un libro mastro ad amministrazione collettiva, che garantisce algoritmicamente la bontà delle transazioni e dei resoconti. Accenture ha un prototipo di blockchain alterabile.

È come se una banca pensasse all’alterabilità di una firma digitale, o della filigrana sulle banconote. Solo in circostanze straordinarie, dice Accenture:

Per risolvere errori umani in buona o malafede, conformare a requisiti legali e regolamentazioni e affrontare altri problemi, preservando le funzioni fondamentali di cifratura. […] L’invenzione è concepita per sistemi di blockchain “permissioned”, affidati ad amministratori designati nel contesto di regole concordate. Non è progettata per sistemi “permissionless”, come il sistema di crittovaluta che supporta Bitcoin, aperto, decentralizzato, dove l’assenza di una singola autorità di controllo rende vitale una registrazione immutabile e permanente delle transazioni.

Si noti il dribbling sui Bitcoin: il sistema non è progettato per quel tipo di sistemi. E se invece qualcuno pensasse di adattarlo allo scopo, dopo avere letto la scarna documentazione mostrata da Accenture?

È stato creato un prototipo funzionante della tecnologia, modificando la tecnologia che sta alla base di Bitcoin, il sistema di blockchain più diffuso nel mondo. Le modifiche permesse dall’invenzione si possono applicare a una ampia gamma di tecnologie blockchain esistenti, previ cambiamenti minimi e poco costosi della struttura e del software esistente.

È facile immaginare come accoglieranno la novità i cibercriminali, gli ignoti a un passo dalla dittatura della maggioranza su Bitcoin, le menti brillanti e senza scrupoli pronte ad approfittare di qualche giravolta contabile o trucco formale che il tool di Accenture permetterà di coprire, lasciando traccia della modifica se lo si desidera. Oppure no.

Abbiamo già parlato delle crisi di crescita della moneta virtuale; ma l’idea di istituzionalizzare l’alterazione dei registri contabili algoritmici, esattamente come certe organizzazioni sono use a fare su quelli cartacei, sembra un colpo vicino a quello di grazia. Se si può trafficare con la moneta digitale come con quella analogica, a che serve la moneta digitale? Tanto vale battere moneta per posta e inviarla ai correntisti come allegato.

Si capisce l’idea di Accenture, volta ad ampliare il parco clienti: i conti non tornano? Serve l’aiutino? Ce l’abbiamo. Un ritocco veloce al resoconto: realtà rimodellata, anzi, accenturata: problema risolto. Pagamento in denaro vero, ovviamente; dei Bitcoin non c’è più da fidarsi.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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