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Di che volo sei?

15 Settembre 2016

Di che volo sei?

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Le piccole schede programmabili sostituiscono i ricevitori professionali per servizi ad ogni livello, compresa l'alta quota.

L’impressionante quantità di voli costantemente monitorati dal sito flightradar24 suscita immediatamente una domanda: da dove prendono i dati? A differenza di molti servizi informativi che potrebbero sembrare analoghi, benché applicati ad altri settori (per fare un esempio, i numerosi portali di scelta delle camere d’albergo), i dati raccolti da flightradar24 provengono direttamente dai velivoli, o perlomeno da quel sistema che prende il nome di ADS-B (Automatic Dependent Surveillance-Broadcast), una tecnologia usata dalla maggioranza degli apparecchi moderni.

Ciò che avviene è abbastanza semplice nella sua enorme sofisticatezza e diffusione. Circa ogni secondo, qualunque aereo con i motori accesi trasmette i dati GPS (latitudine, longitudine e altitudine) oltre alla velocità orizzontale e verticale, il proprio identificativo unico (una specie di indirizzo IP del traffico aereo) e il numero di volo.

Canali di volo

Tra i dati trasmessi figurano anche quelli del codice transponder, detto gergalmente squawk code o codice IFF in campo militare, acronimo di identificazione amico-nemico (friend or foe). Tra questi codici si trovano anche quelli generati in casi di diverse emergenze, che comprendono atti illegali a bordo (dirottamento, bomba) o di emergenza generica, o perfino di avaria della radio e quindi impossibilità di comunicare, o di costrizione a volare a vista. Quindi informazioni, per uno sguardo profano, che potrebbero essere paragonate a dati sensibili, riservati, da crittografare. Invece no.

Il canale di trasmissione occupa la frequenza dei 1090 megahertz e chiunque possegga un ricevitore su tale frequenza e disti al massimo circa 240 chilometri dal volo in osservazione può riceverne tutti i dati, facilmente decodificabili con dell’opportuno software.

Come ascoltare il cielo

Un’occhiata al sito flightradar24 alla voce di menu Add coverage consente di ottenere tutte le istruzioni per inviare i dati ricevuti dal proprio apparecchio sintonizzato nella propria area al sito stesso, che li metterà in linea incrementando la copertura e la precisione. Il fatto che sarete parte di una comunità di migliaia di altre persone che stanno effettuando lo stesso servizio renderà ragione dell’attuale completezza del sistema. Impressionante.

Se siete già sufficientemente smanettoni nel settore delle ricezioni radio, avete la possibilità di disporre l’antenna in un posto adeguato, possedete qualche conoscenza che vi distingue dal puro ascoltatore radiofonico, c’è perfino il caso che gli organizzatori del sito vi regalino il ricevitore, compilando l’apposito modulo.

Altrimenti potete costruirvelo, tramite una scheda Raspberry Pi, un ricevitore radio, un alimentatore, un cavo Ethernet e una scheda microSD da un gigabyte. Istruzioni e software sono sempre a disposizione sul sito di flightradar24. Spesa complessiva: poco meno di cento euro.

Stratux

Raspberry Pi, chiavetta, antenna e poco altro. Poi si decolla a meno di cento euro.

Oppure siete più esigenti e volete anche un apparecchio portatile, capace di ricevere anche le informazioni meteo e possibilmente adatto ad essere appoggiato sulla plancia del vostro personale aeroplanino che usate nel fine settimana. Niente di più facile, se volete anche autocostruirvi il tutto. Il progetto Stratux incorpora ricevitore e tutto il necessario e, come qualità e accuratezza, fa invidia ai blasonati e dieci volte più costosi apparecchi commerciali, comunque ormai destinati ad essere abbattuti dal sapiente uso di una schedina Raspberry Pi o equipollente. Un futuro di dati condivisi che promette meraviglie anche in altri campi.

Risultato del progetto Stratux

Hardware e software di Stratux ci fanno sapere tutto dei nostri vicini di volo.

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