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Montagne di dati

15 Ottobre 2015

Montagne di dati

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Prospettive inusuali anche per i maker, grazie a mappe del territorio inglese (e non solo) con risoluzione di un righello.

Prima un aereo lancia raggi laser verso terra alla frequenza di centomila al secondo. Usando i dati riflessi si calcola la distanza dall’aereo ai corpi illuminati. Che sono prati, case, colline, montagne, automobili o quanto altro.

Quindi si elabora il tutto ottenendo mappe 3D del territorio con una risoluzione fino a 25 centimetri. Come dire che se ho appoggiato un righello sul tetto di casa, lo vedo. O, del tetto, posso contare le tegole.

Il nome scientifico della tecnica è LIDAR, acronimo di Light Detection and Ranging. Con tale sistema è stata creata una mappa del 70 percento del territorio dell’Inghilterra.

I dati relativi sono stati immagazzinati in circa 11 terabyte, cioè migliaia di miliardi di byte, che sono l’equivalente di circa tre milioni e mezzo di brani compressi in formato MP3, come è facile calcolare.

Lidar nel Regno Unito

Dalla mappa si sceglie cosa vedere, con risoluzione pari a quella di un righello.

Immaginiamo ora che tale enormità di dati non sia rimasta di stretta proprietà delle solite entità militari, o degli enti governativi spaziali, o di qualche grande multinazionale danarosa, ma che il governo inglese li abbia rilasciati al pubblico con la possibilità per ognuno di scaricarli sul proprio computer, ovviamente posto che abbia spazio disco sufficiente.

È esattamente quanto avvenuto. Tutti e undici i terabyte sono scaricabili, anche in ridotti blocchi successivi, da un unico portale e in licenza Open Government Licence, che permette l’uso per qualunque scopo, come recita il sito ufficiale dell’Agenzia per l’ambiente del governo inglese.

Ovviamente in questo mare di dati gratuiti si stanno tuffando in parecchi, dai ricercatori archeologi agli enti che si occupano del territorio. Come suggerito dal sito governativo stesso, però, potrebbero nascere usi sorprendenti, per esempio grazie ai creatori di giochi in tre dimensioni o agli sviluppatori di app che aiutino lo sfruttamento del territorio in tutti i sensi, dall’orientamento alle passeggiate in montagna alla viabilità.

Svincolo autostradale al Lidar

Uno svincolo come mai fu visto prima. Potrebbe servire a un professionista?

Non è difficile prevedere che ne usciranno applicazioni del tutto imprevedibili, anche perché le sorprese non mancano già nell’analisi dei dati stessi. Un maker inglese ha sviluppato una mappa della copertura fino ad ora ottenuta, mettendola in linea e sulla quale con pochi clic del mouse si arriva al dettaglio già citato.

Per vedere come mai prima zone conosciute, per esempio Stonehenge, o del tutto sconosciute come una struttura potenzialmente preistorica vicino ad Alston, nella regione inglese di Cumbria.

Poca attenzione alla privacy del governo inglese? Non si direbbe, anche perché pare sia in buona compagnia. Una bella fetta della Spagna, per esempio, è già stata passata sotto la precisione del LIDAR, come dimostra il piano nazionale di osservazione del territorio spagnolo.

Santiago di Compostela visto al Lidar

Santiago di Compostela e la cattedrale, con le inquadrature laser del LIDAR.

Potremmo analogamente parlare dei Paesi Bassi, seppure con un dati meno dettagliati. Mentre statunitense è il portale Open Topography, da cui ricavare dati analoghi di zone del territorio degli Stati Uniti.

Ne concludiamo che i dati ci sono e serve solamente un po’ di pazienza per trovarli. La mossa di lasciarli disponibili e praticabili nei minimi dettagli e con facilità anche ai privati rimane un ottimo esempio di lungimiranza.

Inoltre, d’ora in poi, ci aspettiamo di poter tornare a giocare a nascondino. Tramite un’apposita app, ovviamente.

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