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Libertà geografiche

23 Luglio 2015

Libertà geografiche

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In Italia il gotha europeo della georeferenziazione open, con ospite NASA e globo virtuale basato su dati senza padrone.

Giugno e luglio com’è noto sono mesi di convegni ed eventi di vario tipo, spesso organizzati in location particolarmente gradevoli che aiutano i partecipanti ad unire l’utile al dilettevole. Non a caso anche questa settimana torno a parlarvi di un evento a cui purtroppo non ho avuto il piacere di presenziare ma di cui ho seguito le vicende in via indiretta, grazie a vari amici e colleghi che sono stati direttamente coinvolti.

Il tema è quello delle tecnologie open per la georeferenziazione e l’amena location è Como, con il lago ma soprattutto la sede distaccata del Politecnico di Milano, che appunto la scorsa settimana ha ospitato la seconda edizione di FOSS4G Europe Conference (dove l’acronimo sta proprio per “Free and Open Source Software for Geospatial”).

Se contiamo il fatto che la capienza massima prevista dalla sala era di 400 persone e che le iscrizioni (tra l’altro era richiesta una fee di partecipazione) hanno toccato questo numero già il 23 giugno, possiamo di certo salutarlo come un grande successo.

Non semplice ritrovo di smanettoni ma vera occasione di approfondimento e soprattutto di confronto tra le eccellenze presenti in Europa; è il caso di sottolineare con un certo orgoglio che l’Italia non sfigura affatto sia sul fronte scientifico-accademico sia sul fronte dei progetti e delle entità profit o non-profit operanti nel settore. Basti pensare a realtà come l’associazione toscana GFOSS.it e l’azienda altoatesina R3 GIS, non a caso tra i silver sponsor dell’evento.

Riguardo ai contenuti, il densissimo e ben strutturato programma dei quattro giorni comaschi ha visto interventi di altissimo livello da parte di ricercatori e sviluppatori provenienti da tutto il continente.

Paolo Tormene illustra OpenQuake

Paolo Tormene di GEM Foundation illustra il funzionamento di OpenQuake.

Particolare attrattiva ha destato il keynote speech tenuto giovedì 16 da Patrick Hogan della NASA per presentare World Wind, progetto nato proprio da una partnership tra il Politecnico di Milano e l’agenzia spaziale USA: si tratta di un globo virtuale realizzato con tecnologie open source, secondo standard aperti e basato su open data; tra l’altro, il sistema, grazie ad una webapp realizzata dall’azienda di Rovereto Trilogis, è integrato con OpenStreetMap.

In questi giorni sul sito dell’evento inizieranno ad essere caricate le slide degli interventi. Per altre informazioni (come filmati e gallerie di foto) è possibile sbirciare sugli account ufficiali Facebook e Twitter.

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Marco Bernasocchi di OpenGIS.ch presenta il poster “QField for QGIS”.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribution – Share Alike 4.0.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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