Home
Ho un amico che ha vinto l’Oscar per Interstellar

26 Marzo 2015

Ho un amico che ha vinto l’Oscar per Interstellar

di

Si chiama Antonio Meazzini e, oltre ad essere un mio ex compagno di scuola, è un esperto di effetti speciali per il cinema.

La prima volta che ho visto distintamente il suo nome tra i titoli di coda di un film hollywoodiano avevo comprato il DVD di Iron Man e con pazienza ho lasciato correre la sfilza di nomi che compare su sfondo nero.

Da quel momento ho visto più o meno con cadenza annuale il suo nome legato a blockbuster del calibro di Kung Fu Panda, Pirati dei Caraibi 4, Batman: The Dark Knight, Skyfall, Thor: the Dark World.

Erano i primi anni 2000 quando Antonio, che già era attivo come freelance nella creazione di siti web molto all’avanguardia a livello grafico, mi disse che si sarebbe trasferito a San Francisco per frequentare la Academy of Arts, proprio nel curriculum Visual Effects and Compositing. Ed era il 2004 quando colsi il pretesto di andarlo a trovare per fare la prima delle mie (finora) quattro esperienze sulla Baia.

In quegli anni, conclusi con successo gli studi, ha iniziato a collaborare come digital compositor per alcune tra le più importanti realtà californiane del settore: The Orphanage (che nel frattempo ha chiuso i battenti) e Dreamworks. A fine 2008 il ritorno nel Vecchio continente, a Londra, città che pur fisicamente lontana dagli studios di Hollywood, vanta una discreta concentrazione di aziende di spicco che si occupano di effetti speciali e animazione: Moving Picture Company e Double Negative. Ed è con quest’ultima, ingaggiata dalla produzione di Interstellar, che è arrivata la prestigiosa statuetta degli Academy Awards.

Ho capito che si trattava proprio del team di Antonio quando ho letto sulla sua bacheca Facebook am I dreaming or did we just WIN AN OSCAR?. Gli ho lasciato godere il momento e nei giorni scorsi l’ho intercettato per porgli qualche domanda.

Come ti sei sentito quando hai ricevuto la notizia?

Ero molto sorpreso; per un paio di giorni ho quasi fatto fatica a crederci, ma ero molto soddisfatto. Avevo sempre sognato di lavorare ad un film premiato con l’Oscar per i migliori effetti speciali.

Dimmi la verità; è stata una vera sorpresa o un po’ ve lo aspettavate? D’altronde poche settimane prima avevate vinto anche i British Academy Film Award.

Beh, avendo ricevuto la nomination era tra i possibili cinque candidati; per questo ci sono state diverse discussioni in merito. Personalmente pensavo che vincesse Dawn of the Planet of the Apes che secondo me è stato un ottimo lavoro dal punto di vista della computergrafica; altri invece pensavano che a vincere sarebbe stato Guardians Of The Galaxy.

Qual è stato il vostro punto di forza, quel quid pluris che vi ha distinto rispetto ai lavori (pur eccellenti) di altri team?

Credo che Interstellar abbia vinto perché per la prima volta c’e’ stata molta ricerca scientifica, che ha aiutato a realizzare visivamente buchi neri, distorsioni spaziotemporali e aspetti di astrofisica: fenomeni che si è cercato di rappresentare il più accuratamente possibile, anche con l’aiuto di Kip Thorne, uno dei più famosi fisici teorici al mondo, che ci ha assistito durante questo percorso.

Ho sempre sostenuto anch’io che la fantascienza per risultare davvero credibile e di impatto deve essere sempre scienza oltre che fanta. Per farsi un’idea di come nascano alcuni effetti visivi realizzati in grafica digitale, sul sito portfolio di Antonio si trovano alcune interessanti demo.

Antonio Mazzini

Riuscite a trovarlo nella foto del tweet? (Suggerimento: in alto a destra)

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribution – Share Alike 4.0.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.