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Il web è più lento

03 Marzo 2015

Il web è più lento

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Ogni tecnologia è destinata a diventare più veloce, più potente, più economica con il tempo. E con una importante eccezione.

— ProntoBuongiornoLaChiamoDalla DirezioneCommercialeFastelecomfone! SiamoInPromozioneConLaNuovaOfferta TelefonicaSoloPerLeiSoloPerOggi!Soli VentinoveNovantanoveAlMese!Internet VelocissimaSinoVentimegabit!TuttoInclu…

Fermi tutti. Lo so, queste telefonate arrivano in continuazione, di solito quando mangiate, dormite o allungate le mani verso le zone erogene del partner. La tentazione è di riagganciare bruscamente, O magari rispondere guardi, io non sono di casa, sono un ladro di appartamenti. Anzi, già che ci siamo, secondo lei dove tengono l’argenteria questi qui? come suggerisce Roberto Corradi. Ma parliamone con calma.

Il web negli ultimi anni è diventato più lento. Sto pensando all’esperienza utente, non al numero di bit transitati per secondo. Sì, lo so, oggi abbiamo la telefonia LTE e i poveri telefonisti come quello della chiamata di cui sopra millantano fibra ottica a destra e a manca. Ma nel frattempo le pagine son diventate più grandi. Se non credete a me, credete a quel che dice in una intervista Mike Afergan, vicepresidente di Akamai, responsabile della divisione esperienza web. E se lo dice Akamai, che ragiona in terabit, ci si può fidare.

La questione poi è subdola. Con LTE e con ADSL, i miei (rispettivamente) settanta o venti megabit (teorici) sboccano in una delle porte di un router DSLAM che esce su Internet con molto meno di venti megabit per ogni porta occupata. E comunque ottimizzare i webserver e l’infrastruttura per una utenza sempre più mobile significa per sistemisti e architetti di rete accettare più latenza e cercare ottimizzazioni che penalizzano gli utenti collegati via cavo. O viceversa.

Si dimostra dunque che il piano Ring proposto dal governo Renzi per accelerare la Rete – si dice preveda la fibra ottica ovunque entro la fine del 2030 – va nella giusta direzione ma è troppo poco e troppo tardi. Mi spiace tanto per Telecom Italia che morde il freno e già così si preoccupa di quanto dovrà investire, ma la verità è che la fibra ovunque serve oggi, non nel 2030, all’Italia per competere in Europa. Andiamo, conviene spedire una scatola da scarpe piena di dischi anziché trasferire dati su Internet, siamo fermi al cocchio e ai cavalli.

Vignetta del sito XKCD, che dimostra come grandi quantità di dati vengano più velocemente spedite per corriere piuttosto che su Internet.

Oggi voglio vedere tutti i video di gattini di YouTube.

Quindi stampate questa pagina e mettete la copia di fianco al telefono. Ora vi detto come rispondere da oggi alle telefonate dei call center.

— Mi scusi se la interrompo. Sono dispostissimo a cambiare operatore. Voglio la fibra ottica, almeno un gigabit in entrambe le direzioni. Il prezzo, basta che sia ragionevole. Lei mi può offrire un gigabit?

Lunga pausa. Consulta un collega a mezza voce, poi: — Guardi, noi abbiamo la ADSL superveloce a venti megabit garantiti, stiamo tirando la fibra, mi dicono che forse tra un mese già…

— Mi scusi se la interrompo di nuovo. Mi sono informato, a me risulta che voi di Fastelecomfone lavoriate sulla fibra ultralenta a 100 megabit in download, 20 in upload, nel centro delle più grandi città; la VDSL (che chiamate inappropriatamente fibra) a 30 megabit in download, 3 in upload, nelle cittadine. Non mi interessa. Io voglio un gigabit, e non è neppure tanto, lo sa che in Corea e negli USA stanno già cominciando a offrire i dieci gigabit? Lo dica ai suoi capi e si segni il mio nome, mi chiami il giorno stesso in cui la offrite. Grazie davvero e buona giornata.

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L'autore

  • Luca Accomazzi
    Luca Accomazzi (@misterakko) lavora con i personal Apple dal 1980. Autore di oltre venti libri, innumerevoli articoli di divulgazione, decine di siti web e due pacchetti software, Accomazzi vanta (in ordine sparso) una laurea in informatica, una moglie, una figlia, una società che sviluppa tecnologie per siti Internet

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