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Almeno una volta nella vita andate a Fosdem

06 Febbraio 2015

Almeno una volta nella vita andate a Fosdem

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Programmatori, sistemisti, IT manager, technical advisor, tester, digitatori professionisti di tasti: è un'occasione imperdibile.

Fosdem (Free and Open Source Developers European Meeting) è un evento nato per promuovere l’uso e la diffusione del free e open software, che si tiene tutti gli anni a Bruxelles tra gennaio e febbraio.

È oramai una tradizione e ha raggiunto la quattordicesima edizione. È gratuito e non serve registrarsi, basta essere a Bruxelles nei giorni giusti e la partecipazione è assicurata.

Il suo consueto formato prevede un esclusivo beer event il venerdì sera e due giorni di talk, che quest’anno si sono articolati in quarantacinque track in venticinque diverse aule. Il tutto si svolge presso la Université Libre de Bruxelles, uno degli sponsor dell’evento. (Roba da fantascienza, per le università italiane.)

Panoramica dal Fosdem

Vista panoramica a Fosdem. Almeno una volta nella vita, va vissuto.

Tornando al beer event, se non siete sufficientemente nerd non sperate di infilarvi al party: quest’anno non avevo particolari segni di riconoscimento (come una maglietta di un precedente Fosdem, la felpa di GitHub o comunque un simbolo distintivo) e ho dovuto rispondere a un’articolata domanda tecnica per poter entrare.

Smaltita la birra, si parte con decine di track che ogni anno raccontano quello che sta succedendo nel mondo del free e open software e per estensione quello che sta succedendo e succederà nel mondo dell’informatica. Il tutto è raccontato dalla voce dei protagonisti, senza filtri e senza doppi fini commerciali.

Quest’anno c’erano tantissimi talk interessanti ma uno in particolare era atteso: quello di Larry Wall, il padre di Perl. In Get Ready to Party! ha spiegato i suoi piani per Perl 6, l’evoluzione che tutti gli amanti di questo linguaggio aspettano dal 2008. Ma Fosdem era anche l’occasione per sapere a che punto siamo con PHP 7, per farvi raccontare lo stato di salute di OpenJDK o guardare negli occhi un Vice President di Docker e magari fare due chiacchiere con lui sul tema del monitoraggio.

Dove trovate se non qui la possibilità di scambiare i fingerprint GPG con diverse centinaia di persone?

Oltre alle comunità legate alle tecnologie più diffuse, anche quelle più di nicchia (Smalltalk, microkernel, graph processing ad esempio) riescono, sfruttando l’organizzazione di Fosdem, a incontrarsi e presentare lo stato dell’arte del loro lavoro, approfittandone per associare un volto a un nick magari letto mille volte su IRC.

Se proprio dobbiamo trovargli un difetto, a differenza di altri eventi più specializzati e circoscritti, Fosdem è estremamente frenetico: se non pianificate la lista degli eventi da seguire (c’è una ottima app per iOS e Android per questo) rischiate di rimanere a bocca asciutta. Non tutte le track si svolgono in aule grandi e i posti si esauriscono presto.

L’eterogeneità dei temi ha altrimenti il grande vantaggio che potete farvi un’idea di come sono composte le varie comunità e di quale approccio hanno nel raccontarsi. Siete indecisi tra MySQL e PostgreSQL e avete dei dubbi che la documentazione non dipana? Fatevi un giro a Fosdem e guardatevi un po’ di talk nelle track specifiche per questi database, giusto per fare un esempio.

Ma oltre all’opportunità di scoprire o approfondire le tecnologie, il valore di Fosdem sta proprio nel poter incontrare le persone. Fantastico è l’entusiasmo di centinaia tra volontari e speaker che riescono a confezionare un’esperienza nel contempo professionalmente formativa e umanamente arricchente. Un perfetto paradigma di quello che è il movimento del free e open software.

Un’ultima cosa: gli eventi di Fosdem sono registrati. Quelli di quest’anno non sono ancora disponibili, ma quelli degli anni precedenti sì e li trovate tutti sulla stessa pagina.

La foto panoramica nell’articolo è stata pubblicata su Flickr da Flexbox con licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0).

L'autore

  • Andrea C. Granata
    Andrea C. Granata vanta oltre 25 anni di esperienza nel mondo dello sviluppo software. Ha fondato la sua prima startup nel 1996 e nel corso degli anni si è specializzato in soluzioni per l'editoria e il settore bancario. Nel 2015 è entrato a far parte di Banca Mediolanum come Head of DevOps, ruolo che oggi ricopre per LuminorGroup.

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