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Copyright da… piratare

03 Febbraio 2015

Copyright da… piratare

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È una deputata europea ventinovenne l'autrice di una proposta per rinnovare finalmente la disciplina del diritto di copia.

Giusto un anno fa segnalavamo un bel fermento attorno al diritto d’autore, tema riservato dalla nascita agli operatori del settore e nel giro di un decennio, con l’avvento di Internet e del digitale, diventato di tutti.

Le istanze di rivisitazione del principi del copyright sono ormai state sottolineate da più fronti e anche la politica sembra finalmente essersene accorta, quantomeno a livello europeo, complice l’influenza di personaggi particolarmente illuminati (come Neelie Kroes, Commissario europeo per l’agenda digitale tra il 2010 e il 2014) e l’ascesa di movimenti culturali e partiti molto più sensibili in materia.

L’ultima direttiva sull’impostazione generale del sistema di diritto d’autore europeo è dell’ormai lontano 2001 mentre nel 2014 è stata approvata una direttiva (la 2014/26/UE) che mira a creare in Europa un mercato unico digitale delle opere musicali e pone nuove regole per gli organismi di gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Tuttavia quest’ultimo intervento riguarda un aspetto molto verticale e specifico (quella della gestione collettiva dei diritti, appunto); forse è giunto il momento fare un passo più coraggioso e di più ampio respiro.

È notizia di queste settimane l’affidamento dell’incarico alla tedesca Julia Reda per la redazione di una proposta di modifica della direttiva del 2001, la cui bozza è stata resa pubblica dall’autrice lo scorso 19 gennaio.

Copyright Evaluation Report (J. Reda for EU Parliament)

Julia ha 29 anni ed è l’unica deputata del Parlamento Europeo proveniente dal Partito Pirata, forza politica che fa del superamento del modello classico di copyright uno dei propri punti programmatici essenziali. I presupposti per un cambiamento radicale nella direzione dell’innovazione ci sono tutti; eppure contro il rapporto Reda è presto arrivata una dura critica proprio da una collega dello stesso partito (Amelia Andersdotter, ex parlamentare europea del Partito Pirata svedese). Semplici invidie interne… o qualcosa non quadra?

Il dibattito è complesso e delicato ed è tuttora acceso sul sito Discuto.io; chiunque avesse competenze e idee valide in materia può contribuire. I tempi sono abbastanza stretti: l’idea è quella di arrivare a una bozza definitiva già per aprile.

Aggiornamento del 17 giugno: la proposta Reda è stata approvata in Commissione con 23 voti a favore e due contrari. Il 9 luglio verrà messa ai voti nell’Europarlamento e, se approvata, dovrebbe fornire le linee guida per l’aggiornamento della direttiva, che il Commissario europeo per l’Agenda digitale Gunther Oettinger intende presentare entro fine anno. Rimangono sul tappeto questioni come la libertà di panorama, di cui rendo conto in un articolo più recente sul tema.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribution – Share Alike 4.0.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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