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Da dove comincio

04 Settembre 2014

Da dove comincio

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Da dove si inizia a imparare il webdesign? È una domanda alla quale rispondere si rivela più complicato di quel che sembra.

Vent’anni fa (urca, come passa il tempo quando uno si diverte), quando un designer abituato a lavorare sulla carta o sullo schermo decideva di buttarsi sul web e chiedeva da dove comincio la risposta era semplice, come il web.
HTML 3.2, prima versione a godere di qualche diffusione, si imparava in un paio di giorni. Il JavaScript 1.0 era solo un ombra del più complesso Java a cui si ispirava e ben lontano dal veloce e potente linguaggio attualmente disponibile. I CSS addirittura non esistevano e nessuno sperava di poter controllare l’impaginazione con la stupefacente precisione che oggi ci attendiamo.

Stupefacente precisione a patto che non sia necessario supportare Explorer 9, beninteso

Stupefacente a patto che non sia necessario supportare Explorer 9, beninteso.

Qualche giorno fa mi è stata però rivolta proprio quella domanda, il che mi ha costretto a riflettere. Oggi combinando i tre pilastri del web — HTML 5, CSS 3 e Javascript — è possibile realizzare un sito che è un piccolo capolavoro di eleganza e design. Ma servono tutti e tre, quindi il designer deve essere progettista, impaginatore e programmatore assieme. I più bravi poi padroneggiano altre arti arcane, come Canvas per le animazioni e SVG per creare immagini vettoriali e filtri, che possiamo considerare opzionali.

Chi comincia però si trova in una brutta posizione, un po’ come chi volesse costruire un castello di carte partendo dal secondo piano: ogni cosa sembra appoggiarsi su qualcos’altro. Un consiglio ragionevole può essere allora accantonare temporaneamente JavaScript, evitandone l’uso o copiando integralmente unità precotte, come PIE, che consente alle vecchie versioni di Explorer di funzionicchiare quando messe davanti a un sito moderno.

Si potrà in seguito passare all’uso di una libreria pronta come NodeJS, che fornsce metodi pronti per risolvere le problematiche più comuni. Oppure JQuery, che però è vittima del suo stesso successo e fatica a imporre sul campo la versione 2, anche se non più recentissima, semplicemente perché incompatibile con una badilata di plug-in e moduli utili, comodi o popolari realizzati negli anni passati.

Dall’HTML però non si scappa, quello va imparato. Certo, all’inizio ci si può aiutare — e molto — con un programma come Dreamweaver ma non ci vuol molto ad accorgersi che usare soltanto quello senza scrivere HTML a mano è come dipingere mentre si indossano i guantoni da pugile. Impossibile fare un lavoro di fino. E comunque deve arrivare prima o poi anche JavaScript.

L'autore

  • Luca Accomazzi
    Luca Accomazzi (@misterakko) lavora con i personal Apple dal 1980. Autore di oltre venti libri, innumerevoli articoli di divulgazione, decine di siti web e due pacchetti software, Accomazzi vanta (in ordine sparso) una laurea in informatica, una moglie, una figlia, una società che sviluppa tecnologie per siti Internet

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