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Annunciata la resa di Internet. A chi non si sa

18 Marzo 2014

Annunciata la resa di Internet. A chi non si sa

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I meccanismi di controllo dei nomi di dominio sulla Rete verranno ceduti a "parti interessate". Non sappiamo quanto, forse troppo.

L’Internet di questi tempi è tutta un preoccuparsi di privacy e intercettazioni, hate speech e pericoli per i minori, reali e supposti. Eppure renderne il controllo più sovranazionale di ora continua ad apparire cattiva idea.
Il bombardamento verso gli Stati Uniti perché mollino l’osso è cominciato molti mesi fa e se ne è data notizia più volte. Ora siamo a un punto cruciale, perché la National Telecommunications & Information Administration (NTIA) americana ha annunciato il proprio intento di trasferire il controllo delle funzioni centrali di amministrazione di Internet alla global multistakeholder community, in pratica al resto del mondo:

Come primo passo, la NTIA chiede alla Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) di convocare le parti interessate per sviluppare una proposta di transizione del ruolo attuale della NTIA nel coordinamento del sistema di nomi di dominio di Internet (DNS).

La reazione istintiva di molti è che finalmente si sfili la Rete della mani della NSA e dei suoi programmi di intercettazione. Invece le due cose stanno su piani completamente diversi, anche perché se l’NSA avesse bisogno del controllo sui nomi di dominio per intercettare, il governo americano lo manterrebbe.
In sé, l’idea di passare a una governance internazionale di Internet è un progresso. Vint Cerf, uno dei padri della Rete, afferma su Re/Code che la mossa crea una opportunità di preservare sicurezza, stabilità e apertura.
Il problema è che cosa succede se le parti interessate sono i politici. Le autorità americane affermano che non verrebbero coinvolti altri governi o organizzazioni intergovernative come le Nazioni Unite, il cui Consiglio per i Diritti Umani comprende per esempio tra i membri attuali Arabia Saudita, Cina, Cuba, Russia. Bisogna vedere chi chiede cosa e che cosa ottiene, in trattative che sarebbero tutto tranne che aperte e trasparenti.
La transizione dal rischio NSA al rischio misto NSA, Al Mukhabarat Al A’amah, Gonganbu, Dirección General de Inteligencia, Federalnaya Sluzhba Besopasnosti, per tacere di Mossad, Bundesnachrichtendienst, MI6 e tutti gli altri non è un bel pensiero. Né si può nutrire grande fiducia in un commissario europeo ai DNS, o in una ipotetica commissione parlamentare italiana per la stabilità e l’apertura della Rete.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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