La sperimentazione è iniziata in tre uffici postali scelti dalla stessa La Poste, il servizio postale francese. Quanto di meno produttivo per un Paese evoluto, si sono detti, è una coda d’attesa per un servizio pagato. Così si sono posti il problema di dare strumenti per ingannare il tempo in modo intelligente e hanno deciso di fornire una stampante in tre dimensioni agli uffici postali designati, in attesa di estendere la pratica a tutto il Paese.
L’obiettivo è offrire ai nostri clienti l’accesso alla stampa 3D e mostrare loro cos’è la tecnologia della stampa in tre dimensioni. Un sacco di gente ne ha sentito parlare, ma nessuno gli ha mai spiegato le cose in dettaglio.
È quanto ha dichiarato alla presentazione del servizio il direttore generale Philippe Bajou. Seguendo questa idea si sono realizzati due obiettivi che nemmeno Napoleone riuscì a raggiungere in un colpo solo fondando qui da noi la scuola Normale di Pisa: la formazione di gente preparata, al nuovo che avanza, e il business. Nel frattempo, infatti, alcuni modelli di stampanti 3D sono stati inseriti nel catalogo dei prodotti acquistabili in posta, alla pari di cellulari, risme di carta, giochi e libri, come siamo ormai abituati a vedere anche nei nostri stanchi uffici analoghi. Impiegati postali appositamente addestrati dalla società Sculpteo, a cui La Poste si appoggia per questo servizio, saranno presenti per dimostrare, spiegare, produrre oggetti posti poi in vendita. Speriamo che l’iniziativa prenda piede anche da noi, perché con la prima coda necessaria a ottenere il modulo per la spedizione e la seconda per la spedizione medesima, potremmo perfino raddoppiare il business.
Un accessorio per iPhone di Sculpteo.com.
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