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Quando il gioco si fa più duro, i duri stampano

10 Febbraio 2014

Quando il gioco si fa più duro, i duri stampano

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Le stampanti 3D spostano i confini d'utilizzo: oggi è possibile realizzare componenti aeronautici e perfino protesi durature.

Se avete già visto in funzione una stampante a tre dimensioni, avete visto anche il fischietto. È l’oggetto più prodotto dalle dimostrazioni di queste nuove macchine tanto desiderate dai maker di tutto il mondo.
È anche un oggetto intrigante perché la nostra capacità di immaginazione tridimensionale fatica a posizionare la pallina interna nelle sue fasi di creazione, contemporanee all’involucro esterno.
Il risultato è certamente utilizzabile, seppure non particolarmente resistente e spesso nemmeno preciso nei dettagli, come pretenderemmo da un classico fischietto in robusto ottone. Per risultati più brillanti, necessitano quindi materiali brillanti: ed è proprio la frase d’apertura del sito che presenta Mark Forg3D, la stampante che fa uso della fibra di carbonio e non solo. La potete caricare anche con fibra di vetro, Nylon e classico acido polilattico (PLA).

Forte sì, ma quanto? Ecco il dettaglio.

Superiore all’alluminio, di un altro pianeta rispetto al nylon.


In termini di usuali stampanti 2D potremmo affermare che abbiamo finalmente diverse possibilità: dalle stampe in bozza fino a quelle definitive di alta qualità e resistenti a qualunque intemperie.
Gregory Mark, il creatore di Mark Forg3D, ha iniziato questa nuova attività esattamente per soddisfare le proprie esigenze di robustezza nel settore degli alettoni per automobili da corsa. Cosa c’è di meglio della fibra di carbonio per resistere alle sollecitazioni? Venti volte più dura e cinque volte più resistente della normale plastica utilizzata nelle stampanti 3D, la fibra di carbonio usata dalla stampante di Mark è adatta perfino al campo delle protesi.

[Stampare protesi] è qualcosa di più vicino all’arte che alla scienza. È un componente su misura, deve adattarsi al corpo a cui è destinato, è necessario stampare diverse versioni e provarle, prima di arrivare alla definitiva. In ultimo va realizzato con precisione ma anche con materiali resistenti.

Così ha affermato in una recente intervista a Popular Mechanics, scoprendo le carte anche sul prezzo iniziale: circa cinquemila dollari. Alla portata di un maker evoluto, se pensiamo che otterremo un prodotto finito, immediatamente utilizzabile.
Confidiamo nell’onestà di Mark anche per il prezzo delle cartucce. La fibra di carbonio non può essere a buon mercato e non vorremmo che si ripeta il perverso gioco commerciale delle attuali stampanti 2D: un ricambio che costa più della macchina stessa.

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