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Dottore, mi fa un po’ male il crowdfunding

09 Dicembre 2013

Dottore, mi fa un po’ male il crowdfunding

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Ha intrapreso un fantastico progetto medicale e ha sbagliato il finanziamento. Forse si salverà grazie a open source e Bitcoin.

Il progetto è di quelli che fanno sognare un mondo migliore, dove la salute non è più monitorata da costosi apparecchi allocati in costosi ospedali, ma da qualche cavetto che spunta da una scatola accanto al computer.

Così Péter Isza, giovane ingegnere che ha lavorato presso un’industria ungherese di apparecchi elettromedicali, vorrebbe valorizzare la propria professionalità distribuendo una piccola apparecchiatura portatile per eseguire elettrocardiogrammi. Ottimo lavoro, seppure secondo in ordine cronologico a quello realizzato da Gamma Cardio Soft, collaudato e approvato da diversi enti di certificazione europei, già distribuito in licenza Creative Commons 3.0.

Elettrocardiogramma su tavoletta

Un elettrocardiogramma in palmo di mano, ma servono ancora le certificazioni.

Viceversa il nostro ingegnere ungherese non si fa battere in termini di tecnologia impiegata, al passo con gli attuali tempi d’integrazione spinta. Il problema risiede nel costo della produzione su larga scala e nelle certificazioni. Per risolverlo, ha aperto una caccia ai finanziamenti su Indiegogo sparando una richiesta a sei cifre, 230 mila dollari, da raggiungere in due mesi scaduti in questi giorni. Non è arrivato a diecimila, che già è una bella cifra, ma vale zero per mancato obiettivo.

Poca pubblicità? Scarsa conoscenza del mezzo? Troppa fretta? Se consideriamo che solo una minuscola percentuale di progetti sui siti di crowdfunding arrivano a successo, siamo nella media prevedibile. Il fatto che rende la questione interessante è dato dall’esito dell’estremo tentativo, come racconta lo stesso Péter:

Personalmente non posso continuare a lavorare su questo progetto a causa della mia situazione finanziaria, ma non voglio metterlo in un cassetto. Perlomeno mi piacerebbe sapere che ho contribuito ad aiutare l’umanità. Così mi sono deciso a pubblicare sia il progetto hardware che i codici sorgenti sotto una licenza che permetta ad altri di finalizzarlo e metterlo in produzione, o riutilizzarne parti in altri progetti analoghi.

Immediatamente dopo la pubblicazione di questo coraggioso annuncio di esplicito matrimonio con la comunità open source, ha ricevuto d’un botto 2.500 dollari in donazioni spontanee sul conto Paypal, che quindi gli è stato bloccato per superamento della capacità, come da regolamento. Sulla scia dell’inaspettato appoggio, Péter ha rapidamente costituito un portafoglio Bitcoin, aprendo quindi anche alla raccolta di fondi virtuali, ma non meno spendibili.

Elettrodi

Da un fallimento presunto, a un presunto guadagno.

Certo, rimane aperta la sfida a raggranellare i 230 mila dollari necessari per le certificazioni europee, che gli consentirebbero la commercializzazione, ma forse troverà sulla strada qualche azienda, che attirata dall’esplicita liberatoria d’utilizzo non farà mancare il proprio aiuto progettuale e darà l’appoggio per raggiungere facilmente il mercato reale. Glielo auguriamo, traendone un insegnamento chiave: mai scoraggiarsi, ma soprattutto entrare senza alcun timore nel mondo della condivisione. C’è solo da guadagnarci.

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