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Ripulire Wikipedia da burocrati e faccendieri

31 Ottobre 2013

Ripulire Wikipedia da burocrati e faccendieri

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I controlli semiautomatici, il clima sgradevole, l'organizzazione fine a se stessa e persone avide inaridiscono l'enciclopedia libera.

A ottobre 2012 scrivevamo di un paio di brutti episodi su Wikipedia: un consulente di relazioni pubbliche che approfittava di una posizione di rilievo dentro Wikimedia e un altro Wikipedian in Residence di dubbia onestà.

Un anno dopo, ci risiamo. Sue Gardner, Executive Director di Wikimedia Foundation, ha pubblicato sul blog dell’associazione un intervento sulla lotta in corso contro gli interventi troppo interessati quando non addirittura ai confini del legale:

Gli editori di Wikipedia inglese stanno investigando su episodi di modifiche sospette e “sockpuppetry” (usare identità online a scopo ingannatorio). Sembra che svariate centinaia di account siano stati pagati per scrivere su Wikipedia articoli promozionali di organizzazioni o prodotti e abbiano violato le linee guida e i regolamenti del sito, tra i quali la coltivazione di conflitti di interessi. Come risultato, sono stati bloccati o cancellati oltre 250 account.

L’enciclopedia libera è probabilmente una delle più grandi invenzioni del nostro tempo. Rappresenta forse l’unico grande spazio pubblico rimasto sul web, non controllato da multinazionali o organizzazioni private. Il suo meccanismo deve però correggersi. Un lungo e profondo articolo di MIT Technology Review rivela che i collaboratori all’enciclopedia libera sono diminuiti di un terzo dal 2007 e il loro numero continua a scendere, per una ragione precisa:

Il collettivo allargato che controlla oggi il sito, per nove decimi maschile, alimenta una burocrazia opprimente dal clima spesso abrasivo, che scoraggia i nuovi arrivati dalla potenziale partecipazione e dal contributo ad allargarne la copertura.

Aaron Halfaker ha lavorato a Wikimedia per un anno e prodotto uno studio su Wikipedia, assieme a un collega dell’università di Berkeley e ricercatori dell’università di Washington. In esso propone di cambiare il motto L’enciclopedia che chiunque può modificare con una nuova versione:

L’enciclopedia che chiunque sia riuscito a comprenderne le norme, socializzare al suo interno, schivare il muro impersonale di rifiuti semiautomatici e alla quale abbia ancora voglia di partecipare volontariamente può modificare.

Forse è giunto il tempo di non guardare più all’accumularsi delle pagine nel modello della borgesiana Biblioteca di Babele, ma creare un sistema che sappia accogliere nuovi collaboratori e premiare il sapiente più che il notabile o il faccendiere.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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