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Senza idee non c’è museo

07 Ottobre 2013

Senza idee non c’è museo

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Il posto dove si conservano cose vecchie riprende il suo senso una volta popolato di menti nuove, ansiose di creare cose nuove.

Nulla di più sbagliato pensare ai musei scientifici come a polverosi stanzoni con exhibit malfunzionanti. Oggi un museo scientifico deve sposare le tecnologie collaborative, pena la recessione a semplice magazzino di reperti storici.

A maggior ragione così dev’essere al MuSe di Trento, il Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano, in cui tutto è già nato nuovo – dopo l’inaugurazione del 27 luglio scorso – e nuova è anche l’inclusione nella sua struttura di un Fab Lab.

Il lab ha inaugurato il nuovo sito il primo di ottobre e in questi ultimi giorni ha partecipato alla Maker Faire di Roma, confermando la sua stretta capacità collaborativa internazionale, tipica del circuito dei Fab Lab.

Non ci deve sviare la collocazione in spazi architettonici d’avanguardia. Un Fab Lab è tale solo per la sua natura collaborativa, per la replicabilità dei progetti che nascono in loco e possono essere riprodotti ovunque ci sia un altro Fab Lab, per la vocazione all’apertura al visitatore, più o meno interessato ad essere lui stesso un Maker.

FabLab in Afghanistan

Anche in Afghanistan la rete di Fab Lab si sta attrezzando.

Ovunque ci sia un’idea realizzabile può nascere un Fab Lab, riprendendo nello spirito la famosa frase di George Bernard Shaw:

Se tu hai una mela, io ho una mela e ce le scambiamo, abbiamo ancora una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo, ognuno di noi avrà due idee.

Guardiamo allora con crescente curiosità a quella ventina di Fab Lab sparsi per l’Italia, associati a The International Fab Lab Association e a quelli che verranno o che sono più nascosti, ma non meno ricchi di buona volontà. Una buona mappa di partenza la troviamo sul wiki dell’associazione.

FabLab Helsinki

Il Fab Lab di Helsinki in Finlandia.

È una microeconomia che sta invadendo il mondo, nata per lanciare idee e persone di ogni età. Un esempio? Il più giovane relatore della conferenza internazionale di apertura della Maker Faire appena svoltasi a Roma è stato Cesare Cacitti, 14 anni, che potremmo definire un 3D printing specialist and developer, appassionato di nuoto e bicicletta. Altro che musei stantii.

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