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Ritorno alle origini. Anzi, all’originalità

27 Giugno 2013

Ritorno alle origini. Anzi, all’originalità

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Passiamo giornate su strumenti che brillano per la loro capacità di emancipazione dell'individuo e produciamo risultati massificati.

Ormai da decenni esiste il personal computer. Molti di noi hanno un calcolatore in tasca, in mano, sulla scrivania, in una nuvola. Ci sono milioni di app e arrivano le stampanti 3D. Che cosa facciamo di veramente speciale?

Il mondo è certamente pieno di grandi individualità che spiccano per il loro utilizzo peculiare della tecnologia. Per fare l’ultimissimo esempio, c’è chi si costruisce in proprio con una cifra modesta uno stabilizzatore di obiettivo che sostituisce apparecchiature molto costose.

È che tutti questi exploit singoli sembrano emergere in mezzo a un mare miliardario di clic sullo stesso pulsante Mi piace. Tonnellate di foto trattate con Instagram all’insegna della personalizzazione al punto che finiscono per essere tutte uguali. Apro un blog? WordPress, già pronto. Su SlideShare il novanta percento delle presentazioni lascia capire che programma è stato usato per realizzarle. Polli di batteria.

La promessa che ci è stata fatta è diversa. La tecnologia può liberarci a livello individuale, esprimere creatività e originalità, attenuare i dislivelli sociali. A volte invece sembra semplicemente un meccanismo di distribuzione di strumenti standardizzati per ottenere risultati garantiti di qualità discreta, standardizzati. Viene in mente l’esortazione di Entrepreneurial Seduction:

Trovate nella vostra vita qualcosa che non va e scrivete software che metta le cose a posto.

Il suo lungo articolo narra di una vecchia e originale convinzione che tutto il software necessario fosse già stato scritto, sostituita nel tempo dai risultati ottenuti vendendo ad altri software nato per risolvere problemi personali, dall’avere un database decente all’amministrare con chiarezza le proprie carte di credito.

Ovviamente non possiamo né sappiamo tutti raccogliere il suo invito a compilare una lista delle app che mancano per il nostro apparecchio preferito, scaricare un ambiente di sviluppo e risolvere il problema.

Ovviamente? Forse è proprio questo il punto. La nostra traiettoria personale di carriera, passione, divertimento dovrebbe magari approfittare di tutti i mezzi che abbiamo a disposizione in misura e potenza mai viste prima. In modi che dovrebbero essere ugualmente senza precedenti, altro che autoeleggersi sindaco della birreria di paese su Foursquare o usare per tutta la vita Arial nei titoli e Times New Roman nel corpo del testo.

Da dove cominciamo?

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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