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La preferisce web o app?

17 Giugno 2013

La preferisce web o app?

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Contrapporre applicazioni native e da browser come se fossero mutuamente esclusive fa perdere di vista servizi e interfacce.

Quando si ritrovò a leggere della propria morte, Mark Twain ristabilì l’ordine normale delle cose e passò per l’ennesima volta ai dizionari di citazioni dichiarando che la notizia poteva essere definita una esagerazione.

Si potrebbe dire qualcosa del genere per la sempre ventilata e di fatto da venire affermazione delle web application contrapposte al modello delle app da scaricare su misura per i propri apparecchi da tasca o a tavoletta. È recente l’intervento di Marc Andreessen, fondatore di Netscape e oggi capitalista di ventura, su un articolo di Wired:

Supponiamo di essere cresciuti in un mondo popolato esclusivamente da tablet e smartphone. Un giorno arriva qualcuno con un portatile attaccato a uno schermo da 27 pollici. Puoi metterci quello che ci sta su telefoni e tavolette e avanza spazio. Non devi scaricare niente né aggiornarlo, è già pronto e dista un clic. Se sei sviluppatore, non ci sono approvazioni da chiedere. […] Ecco perché alla lunga il web dominerà sulle app native e sul desktop questo già accade. Quando il web funziona per qualcosa, funziona meglio di una app scaricabile in numerosi casi.

Definita (per evitare ambiguità e complicazioni tecnicistiche) la web app come software che funziona dentro il browser, è vero che per gli sviluppatori il modello delle app da scaricare presenti scomodità. Per gli utilizzatori, tuttavia, è comodo. Le app si trovano in fretta, si installano in modo indolore e lo stesso processo di approvazione che crea problemi ai programmatori diventa, per chi usa l’app, una garanzia di sicurezza. Esito: a oggi le app sono la conversazione tra produttore e consumatore che produce il mercato del software più democratizzato al mondo.

Forse la contrapposizione tra nativo e web è falsa; dovremmo invece parlare – nel software ma anche nei nuovi libri, magari – di servizi e interfacce per questi servizi, come pensa John Gruber di Daring Fireball. A volte è meglio il web, a volte conviene la app. Bisogna dire che attualmente sono poche le web app superiori a una loro controparte nativa e Gruber ha buon gioco a risolvere così il dualismo:

Le web app sono il miglior modo di raggiungere il maggior pubblico con il minimo sforzo; le app native sono il modo migliore per creare l’esperienza d’uso più gradevole possibile.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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