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Investigazione batte videosorveglianza 2:0

07 Maggio 2013

Investigazione batte videosorveglianza 2:0

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Le preoccupazioni per la privacy messa a rischio dalle videocamere pubbliche sembrano eccessive, all'indomani di Boston.

I sistemi di riconoscimento facciale sono diffusi e temuti. La loro potenziale invasività è ben comprensibile, dal nostro volto all’interno di foto sui social network al – peggio – monitoraggio indiscriminato dei luoghi pubblici.

L’attentato di Boston però ha mostrato tutte le debolezze ed i problemi di questi sistemi alla prova dei fatti. Un ottimo articolo del Washington Post cita un commissario della polizia locale:

Il software per il riconoscimento facciale non ha identificato gli uomini con il cappellino. La tecnologia non ha ottenuto risultati anche se nei database delle autorità erano presenti foto di entrambi i fratelli Tsarnaevs.

Il caso è stato risolto dal faticoso lavoro umano di chi ha guardato e riguardato i video e dalle testimonianze. Le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza e dagli smartphone erano semplicemente di qualità troppo bassa. Il compito poi era complicato dal fatto che entrambi i criminali indossavano cappellini ed occhiali da sole. Insomma, le videocamere in essere sono sufficienti per la normale attività di controllo ma non adeguate alle esigenze del riconoscimento facciale. Ad Hollywood non lo sanno, o forse sono proiettati in un futuro non troppo remoto, visto che in realtà le riprese effettuate con gli smartphone più recenti sarebbero state quasi adeguate.

La lezione di Boston è che l’attività investigativa, condotta da chi ha analizzato le riprese rintracciando quei due soggetti che arrivavano con lo zaino per andarsene senza, ha vinto contro le promesse della tecnologia: separare l’informazione desiderata dal rumore di fondo non è banale neanche quando si possiedono capacità computazionali enormi.

Il processo di crowdsourcing e la parallela attività di investigazione condotta da Reddit e 4chan hanno invece avuto effetti collaterali (con accuse a persone innocenti) sulle quali ognuno è in grado di farsi velocemente una opinione.

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