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Da Nexus 7 al mondo

19 Aprile 2013

Da Nexus 7 al mondo

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La piattaforma Android all'ennesima conferma di una versatilità senza rivali e molto open source. Firmato Ubuntu.

Dopo la notizia della versione (per quanto proof of concept) per Android di Open WebOS, anche Ubuntu ha presentato l’anteprima di una versione touch dell’omonima distribuzione Linux per un dispositivo Android.

Le istruzioni di installazione coprono Nexus 7 ma di fatto valgono anche per i modelli da dieci e quattro pollici, con la prospettiva di essere la base per arrivare con modifiche relativamente semplici anche su altri apparecchi Android. Solo a titolo di esempio, ecco uno dei tanti video illustrativi disponibili su YouTube, in questo caso per Nexus 4:

L’obiettivo di Ubuntu è uniformare funzionalità ed interfaccia su desktop e su dispositivi mobile come smartphone e tablet per poi approdare infine su apparecchi televisivi. Nexus 7 di per sé non è piattaforma diffusissima ma rappresenta un’ottima piattaforma sul piano della comunicazione per propagandare questo tipo di iniziative. I numeri più recenti sono quelli stimati da Benedict Evans:

Il mio modello […] implica 6,8 milioni di Nexus 7 in uso a fine marzo […] e 680 mila Nexus 10. […] Rispetto a circa dieci milioni di iPad mini venduti negli ultimi due mesi del 2012 e 36,9 milioni di iPad nella seconda metà dello scorso anno.

I numeri contano appunto relativamente, trattandosi piuttosto dell’ennesima dimostrazione di come Android possa essere adattato alle diverse esigenze ed i dispositivi utilizzati per ambienti anche alternativi a quelli convenzionali.

Molto probabilmente in un futuro non lontano potremo acquistare un dispositivo e decidere quale sistema operativo installare, oppure addirittura commutare da un sistema all’altro in base alle nostre esigenze. Se pensiamo ad una architettura dove le informazioni e le applicazioni si trovano in cloud, questa evoluzione è tutt’altro che improbabile e continua a rappresentare un punto di forza di Android.

L'autore

  • Massimo Carli
    Massimo Carli, dopo essersi occupato per più di dieci anni di applicazioni enterprise in ambiente Java, nel 2003 ha iniziato a interessarsi alle applicazioni mobile, sviluppando per dispositivi Blackberry, iOS e Android. Ha lavorato come Software Engineer per Yahoo! e Facebook ed è attualmente Lead Mobile Engineer per Lloyds Banking Group.

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