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Operazione Webkit

18 Febbraio 2013

Operazione Webkit

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La comunità degli standard web si interroga sulla Grande Rinuncia di un browser alternativo ma in concreto poco influente.

Si dibatte rispetto alla recente decisione di Opera di abbandonare il proprio sistema di resa grafica Presto per abbracciare WebKit, motore da browser originato dal codice open source KHTML, creato da Apple per Safari e oggi impiegato anche da Google (Chrome), Research in Motion (BlackBerry), Samsung (Bada) e Nokia (S60 e architettura grafica Qt).

La situazione è controversa. Immediato pensare ai vantaggi della biodiversità; tuttavia la situazione è diversa da quando negli anni novanta Internet Explorer dettava legge sul web di fatto. La fondazione Mozilla continua a sviluppare il motore Gecko di Firefox e, a differenza di qualsiasi motore utilizzi il browser Microsoft, WebKit è open source. Chiunque può modificarlo anche significativamente come ha fatto Google, al punto da aggiungergli un motore di esecuzione di JavaScript, V8, differente dal Nitro di Apple (Opera userà V8 come Google). Allo sviluppo di WebKit partecipano aziende insospettabili come Adobe, mentre il motore Microsoft è sempre rimasto chiuso e proprietario.

Le reazioni negative potrebbero essere riassunte dal commento di Anne van Kesteren, già parte del team Presto presso Opera:

Robert O’Callahan, Mozilla hacker, si dichiara preoccupato:

Il nostro lavoro per Mozilla diventa più importante perché ora abbiamo una delle tre alternative possibili, invece che una delle quattro, e la biodiversità dei motori è a rischio estinzione.

Di altro avviso si è mostrato John Resig, guru di JavaScript:

Sul blog ufficiale di Opera è comparso un intervento a sottolineare come la presenza di Presto non fosse necessariamente una garanzia di maggiore varietà nel campo dei browser:

La monocultura è una cattiva cosa, ma Opera non è mai stato nella posizione di poterla prevenire, seppure dominante tra i browser mobile e con trecento milioni di utenti attivi; gli sviluppatori web progettano comunque per WebKit. Se adottare WebKit ci consente di accelerare la nostra crescita e diventare un contributore importante al progetto, possiamo finalmente avere un impatto diretto su come sono codificati i siti. […] Come minimo ci sarà più concorrenza nello spazio dei browser e questa è sempre una buona notizia.

Forse la questione cruciale è un’altra: come dal blog di Opera, se i browser competono tra loro, il web nel suo insieme compete con le applicazioni native. Il web può non essere pienamente aperto, ma lo è molto più del mondo chiuso delle “app”.

Può darsi che la prosperità futura del web dipenda meno di un tempo dal motore di resa grafica dominante e più dalla capacità di rappresentare un’alternativa vibrante ed efficace alle altre vie di tendenza per accedere alle informazioni su Internet.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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