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Motori di apertura

18 Ottobre 2012

Motori di apertura

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Nella giungla delle licenze più e meno "open" arriva finalmente uno strumento per comprenderle con maggiore facilità.

Quando si vedono alcune cose, capita che venga da pensare questa avrei voluto crearla io!. Quando ero ancora giovane e sognatore mi succedeva spesso con i brani storici dell’hard rock; ora che mi sono invece “bruciato il cervello” con la creatività internet, succede con i progetti web.

Ho iniziato ad occuparmi di queste cose mettendo online Copyleft-Italia.it che aveva lo scopo di fare un po’ di luce sul fenomeno delle licenze open agli occhi del “grande pubblico”. Il progetto di cui voglio brevemente parlare si muove all’interno di questo solco, ma raggiunge il risultato con un’efficacia e una lungimiranza davvero maggiori.

Si tratta di un sito che, atteggiandosi a motore di ricerca, permette di cercare all’interno del proprio database una delle decine di licenze “open” attualmente disponibili (indipendentemente che siano per software, dati o opere creative) come quelle di Open Source Initiative, Free Software Foundation o Creative Commons. Lo recita la pagina di introduzione:

Ricerca di licenze open source riassunte e spiegate in inglese leggibile.

Il motore restituisce una pagina in cui trovi riassunte in modo schematico tutte le informazioni caratterizzanti della licenza: il nome completo e corretto, una sintesi del suo contenuto, un breve elenco di altre licenze assimilabili… e poi vi è la parte più user friendly, ovvero tre riquadri in cui si indicano con chiarezza 1) che cosa può fare l’utente di un’opera rilasciata con quella licenza (can), 2) che cosa non può fare (cannot), 3) che cosa gli è richiesto di fare (must); sotto tutto compare il testo integrale della licenza.

Tldr

Comprendere le licenze open diventa più semplice e immediato.

Questo interessante strumento possiede un’altra funzione, forse ancora più utile di quella divulgativa e informativa fin qui descritta: confrontare due diverse licenze. Cosa molto preziosa quando ci troviamo ad esempio a dover miscelare codice proveniente da progetti diversi.

Ho detto più o meno tutto; manca solo il nome del progetto. Si chiama tl;drLegal e il suo motto (eloquente) è TLDR, appunto too long; didn’t read, troppo lungo; non ho letto, utilizzato nei forum quando si fa riferimento a documentazione e a messaggi troppo lunghi per essere letti nel dettaglio. Un approccio che, anche se discutibile, è sempre più elemento caratterizzante della comunicazione veloce e sintetica tipica della rete.

Ovviamente i creatori di tl;drLegal tengono a segnalare chiaramente che si tratta solo di un progetto a scopo informativo e le informazioni fornite non sono da considerare alla stregua di un consulto legale. Ma assicuro che è davvero un buon inizio e aiuta quantomeno a non brancolare nel buio totale.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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