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Non solo Linux Day

24 Settembre 2012

Non solo Linux Day

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Una data poco felice e la vicinanza cronologica a un altro evento complicano l'esistenza di una manifestazione promettente.

Sono quasi certo che se lanciassimo un sondaggio in Italia chiedendo quale sia l’evento più seguito e famoso in fatto di software libero e open source quasi tutti risponderebbero LinuxDay. In effetti l’evento (che i puristi chiamerebbero Gnu/Linux Day) è quello con maggior risonanza nel panorama open italiano e si ripete con costanza da ormai più di un decennio. Il suo obiettivo è promuovere e divulgare l’uso di sistemi operativi basati su kernel Linux; per estensione è diventato anche un’occasione per promuovere l’uso di software libero in generale.

Tuttavia esiste un altro evento che ha invece una mission dichiaratamente più ampia e viene celebrato su scala internazionale (non solo italiana come accade per LinuxDay): si chiama Software Freedom Day, è nato nel 2004 e l’ultima edizione si è tenuta lo scorso 15 settembre.

Sul sito ufficiale dell’evento vediamo tre realtà italiane che hanno aderito, organizzando una giornata di divulgazione e dibattito sui temi più importanti del software libero: HackLab di Catanzaro, l’associazione Govonis di Quiliano (Sv) e l’AViLUG di Schio (VI).

La situazione italiana di tre sole sedi è migliore di quella francese (una sola sede) e più o meno in media con quella tedesca (quattro sedi)… ma anche peggiore di quella greca (dieci sedi) e di quella filippina (addirittura 24 sedi). Si può sicuramente fare meglio, anche se per un Paese mediterraneo come l’Italia, in cui la ripresa delle scuole e delle attività avviene proprio con l’inizio di settembre, la scelta della data non è certo delle più favorevoli. E poi la relativa vicinanza del LinuxDay (seconda metà di ottobre) devia inevitabilmente le risorse dei numerosi enti non-profit e gruppi informali impegnati in queste attività.

Tali considerazioni mi sono state confermate da Alexjan Carraturo, attivista della divulgazione open italiana (in veste di amministratore del Free Software User Group Italia e di OpenSUSE ambassador), che ha partecipato come relatore all’appuntamento di Quiliano e dichiara:

Il SFD, pur essendo ormai celebrato da anni, non si avvicina neanche lontanamente ai numeri del Linux Day; ciò è dovuto in parte alla scelta poco adeguata del periodo (il terzo sabato di settembre non è proprio ideale per organizzare eventi) e alla maggiore tradizione dei Lug sul Linux Day, presente da più anni sul nostro territorio.

Anche l’affluenza registrata pare non sia stata entusiasmante. Eppure sono convinto che ci siano buoni margini di miglioramento, anche solo per il nome dell’evento che appunto si focalizza sul valore della libertà informatica e non tanto sull’uso di specifiche tecnologie. Bisogna anche tenere in debita considerazione che tutte le iniziative di questo tipo si basano unicamente sulle risorse e sulla dedizione di volontari; e ciononostante quasi sempre si tratta di occasioni di interessante approfondimento e confronto.

Quindi complimenti a questi tre enti e in bocca al lupo per le prossime edizioni.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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