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Il mondo è rock, gli editori sono lenti

24 Luglio 2012

Il mondo è rock, gli editori sono lenti

di

Molta attenzione a nuove rielaborazioni di vecchi prodotti, troppo poca verso le nuove forme di condivisione del sapere.

Scrive Marie Bjerede su O’Reilly Radar (le enfasi sono mie):

We see Edupunk teens and young adults creating their own majors; creating new jobs and careers; learning through travel, work, apprenticeship; and getting traditional college schooling online without incurring massive college debt.

Quello che sta succedendo intorno all’apprendimento e all’educazione è un ottimo pretesto per provare a cogliere le tendenze di lungo periodo e soffermarsi sui processi creativi in atto, in questo caso molto più interessanti dei prodotti, esiti di trasformazioni iniziate tempo fa.

Il modo in cui impariamo – e in cui trasmettiamo e condividiamo le nostre conoscenze – è importante esattamente quanto le cose che impariamo. Harold Jarche sul suo blog parla di communities of practice. Isolo alcuni punti dal suo post:

  • Our world is getting more complex as everything gets connected.
  • Complex problems require more implicit knowledge, which cannot be codified.
  • Implicit knowledge can only be shared through conversations & observation.
  • Knowledge-sharing and narration of work make implicit knowledge more visible, especially in distributed work teams.
  • New ideas come from diverse networks, often outside the organization.
  • Learning is part of work, not separate from it.

Le comunità di interessi definiscono nuovi argomenti, stabiliscono pratiche di apprendimento e verifica, sviluppano strumenti propri, adatti alle esigenze. L’evoluzione dei processi di apprendimento in atto si innesta su un contesto economico delicato, che spinge le persone alla ricerca di nuove idee (creating their own majors), nuovi spazi e nuovi mercati (creating new jobs).

La stessa evoluzione toccherà la forma della nostra economia e del mercato del lavoro presente e futuro. In questo contesto la tecnologia funziona come fattore abilitante. Software ovviamente, ma anche e soprattutto hardware: alla base del movimento makers c’è il framework open source per la prototipazione rapida Arduino. L’etica open source fa da cornice e da motore: appropriazione, valutazione, miglioramento, condivisione, nuova appropriazione.

Conseguenza diretta di tutto questo – mentre nuovi attori entrano sul mercato e le università aprono corsi online gratuiti – è la radicale trasformazione dei prodotti editoriali dedicati all’educazione: materiali audio e video, tutorial, applicazioni, giochi, kit di montaggio. Con buona pace delle lavagne elettroniche.

Ancora una volta le case editrici sembrano essere sul punto di farsi scalzare da soggetti più rapidi, efficaci, attenti. Ci si concentra sui prodotti – è il caso dei libri di testo distribuiti su iBooks, annunciati a gennaio – prestando scarsa attenzione ai processi.

Le persone – e altre aziende – nel frattempo stanno costruendo il futuro.

L'autore

  • Ivan Rachieli
    Ivan Rachieli, 30 anni, laurea in letteratura russa, master in editoria. Ha lavorato in GeMS con gli ebook, e in ZephirWorks con le applicazioni web. Un giorno mollerà tutto e se ne andrà sul lago Bajkal, per dedicarsi finalmente alle cose serie, come ad esempio la caccia col falcone. Se avete voglia di conoscerlo meglio, potete fare due chiacchiere con lui su Twitter @iscarlets o leggere il suo blog.

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