Secondo un report diffuso dall’Association of American Publishers, nel primo trimestre del 2012 i ricavi netti generati dalle vendite di libri elettronici hanno superato il fatturato derivante dalle vendite di hardcover.
Mashable sintetizza bene la situazione:
Collectively, adult ebooks brought in $282.3 million in Q1. That’s an impressive 28.4% increase from the same period a year ago. Young adult and children’s ebooks performed even better, catapulting 233% to $64.3 million. Sales of adult hardcover books grew too, but more modestly, up 2.7% to $229.6 million in Q1 2012.
I paperback restano primi per ricavi, ma perdono il 10,5 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a cui bisogna aggiungere una ulteriore riduzione del 20,8 percento riferita al mass market. A quanto pare – nonostante un paio d’anni di dichiarazioni rassicuranti in senso contrario – le cose semplicemente succedono.
Più interessante dell’analisi dei dati – provando ad allargare lo sguardo – è una cosa scritta da Craig Mod (che parla giovedì 21 giugno ad Editech, da non perdere) a seguito della lettura di una conversazione tra Hideko Furukawa e Murakami Haruki, pubblicata sul primo numero (cartaceo) di Monkey Business:
It’s a wonderful text that was part of a print publication released last year. And I want to point point point at it for you. But I can’t. At least not in the way we’ve become accustomed — digitally; into the publication. And I realize how entitled this may sound — but not being able to point means it feels like the text is not really out there. Like it doesn’t exist.
Di sicuro la crescita della lettura digitale ha a che fare con l’aumento della diffusione di ereader, tablet e smarphone. Ma forse, come suggerisce Craig Mod, c’è altro. Forse, mentre ci abituiamo a vivere in uno spazio culturale e sociale diffusamente connesso – in cui ogni oggetto è parte di un network – siamo sempre meno disposti ad avere a che fare con oggetti isolati, sconnessi (e qui intendo anche molto semplicemente: offline), che faticano a integrarsi e a definire un proprio ruolo all’interno delle nuove consuetudini che stiamo costruendo e all’interno delle quali sempre di più esistiamo: i libri.