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Come Computer Creativi

13 Giugno 2012

Come Computer Creativi

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Tra il perseguire il presunto furto di proprietà intellettuale e promuovere la sicurezza delle reti Wi-Fi c'è di mezzo il mare.

L’acronimo CCC è per me associato indissolubilmente al Chaos Computer Club, organizzazione hacker tedesca. Togliendo una C penso invece a Creative Commons, la ben nota organizzazione no profit di San Francisco che promuove l’espansione della portata delle opere dell’ingegno all’interno di una cornice legale. In altri termini si tratta di quelle licenze che vogliono evitare i problemi legati alle rigidità del diritto d’autore aumentando la diffusione e la condivisione delle informazioni.

Quando ho letto di un evento organizzato dalla Creative Coalition Campaign a cui partecipavano molti nomi noti dei gruppi che pensano di tutelare la proprietà intellettuale contro i delinquenti e pirati che navigano nella rete sono rimasto quindi perplesso. Una rapida lettura del sito mi ha chiarito il contesto e l’equivoco in cui stavo cadendo, ma soprattutto mi ha permesso di cogliere un elemento inatteso nel riassunto dell’intervento fatto dal Presidente di HADOPI, l’alta autorità francese nota per la generazione di spam nei confronti degli scaricatori compulsivi di opere protette da copyright.

Marie-Françoise Marais, President of the French notification authority Hadopi, explained the impact of the consumer education element of the Hadopi notification process; from 970,000 first stage notices, down to just 270 notification letters at the third stage. She also explained that the notification system had unexpected benefits, such as teaching consumers about protecting their Wi-Fi networks. She also saw the programme as a long-term process which would educate and support the majority of law-abiding consumers, rather than targeting a minority of determined pirates.

Insomma un effetto collaterale inatteso di HADOPI sarebbe aver insegnato e diffuso la protezione delle reti wireless! La conclusione quindi è che HADOPI avrebbe una missione di lungo termine per l’educazione dei consumatori al rispetto del diritto d’autore, più importante ancora dell’azione di una minoranza di pirati determinati, parallela alla diffusione delle best practice in tema di sicurezza delle reti domestiche. Un piccolo capolavoro retorico. Peccato che nell’articolo pubblicato sul sito di HADOPI si sia trascurato di riportare questi elementi.

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