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La guerra di Vodafone al digital divide

19 Novembre 2008

La guerra di Vodafone al digital divide

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Dalla prossima primavera porterà la banda mobile a 14,4 Mbps, impegnandosi a coprire almeno un comune al mese tra quelli finora trascurati dalla banda larga. Un investimento da 500 milioni di euro in tre anni, che però potrebbe non bastare a soddisfare gli esclusi dall’Adsl

L’annuncio è di quelli fatti apposta per disegnare un sorriso sui volti di sindaci e cittadini esclusi dalla banda larga e per compiacere l’opinione pubblica: Vodafone porterà a 14,4 Megabit al secondo la propria rete mobile Hspa, a partire dalla prossima primavera, e coprirà con la banda larga un comune in digital divide ogni mese. Sarà un investimento di 500 milioni in tre anni, «per portare il digital divide all’1% della popolazione, dall’attuale 8%», come dichiarato nei giorni scorsi durante la presentazione della prima connessione sperimentale a 14,4 Mbps. Vodafone è il primo operatore ad annunciare l’arrivo di questa velocità (ma non è detto che sarà il primo in assoluto a lanciarla). La buona notizia è che, quanto a velocità massime teoriche e a espressione massima dello standard Hspa, siamo all’avanguardia in Europa. H3G Uk ha detto che lancerà i 14,4 solo nel 2010. I 14,4, se l’upgrade di banda sarà reale e non solo teorico, consentiranno di avere un’alternativa all’Adsl e quindi a vivacizzare di più il mercato.

Ma quanto sarà utile al digital divide la banda larga mobile, utilizzo del resto già annunciato da H3G? È questo il punto di domanda. Per prima cosa, sulle cifre stesse del digital divide c’è dibattito. Vodafone ha dato numeri diversi da quelli ufficiali di Telecom, secondo cui ora il digital divide è sul 4-5% della popolazione e scenderà al 2% già nel 2009. Questo 2% restante Telecom intende coprirlo con il WiMax, come dichiarato, anche se è probabile che per allora sarà già raggiunto da reti Hiperlan o WiMax di altri operatori. I 14,4 dovrebbero essere una velocità massima superiore a quella consentita dal WiMax, ma alla prova dei fatti per avere tutta quella banda, per un numero adeguato di utenti, è necessario che le zone siano raggiunte da fibra ottica. Non bisogna infatti confondere banda di accesso (tali sono i 14,4 promessi) con quella in effetti disponibile, che dipende molto dalla presenza o no della fibra.

WiMax e Hspa esprimono quindi il loro ruolo antidigital divide appieno solo in quelle zone che non possono avere Adsl perché il doppino telefonico è inadeguato, ma è presente la fibra ottica. Dove manca anche la fibra, le prestazioni d’accesso sono destinate a essere basse a prescindere e quindi qui il WiMax, per le connessioni da casa, dovrebbe essere più interessante dell’Hspa, perché dotato di vere offerte flat-rate economiche. Allora, per evitare che nel lungo periodo ci siano ancora cittadini di serie b, l’unica strada è completare la cablatura in fibra ottica dell’Italia. Senza sperare miracoli dal wireless, che ancora non può dare banda di trasporto di svariati Gbps, permessi dalla fibra.

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