FriendFeed, il servizio che aggrega i contenuti inseriti da un utente nei vari servizi web, inizia a diffondersi parecchio anche in Italia. Markingegno ne elenca i punti di forza, tra cui la facilità di aggregare un gran numero di servizi e l’intelligente sistema di commenti collegato a Twitter. Ma non tutti amano il nuovo servizio. È il caso di Sergio Maistrello, che distingue FriendFeed da un servizio web: l’applicazione è più che altro un ambiente, che attira tutto a sé tendendo troppo alla centralizzazione. Un po’ come fa Facebook, osserva Antonio Tombolini, anche lui poco convinto del modo in cui FriendFeed è strutturato. Meglio Ning, che permette la creazione di piccoli spazi sociali centrati su un argomento o una necessità.
Intanto Librarian in black si chiede se davvero il servizio possa migliorare la vita di chi lo usa. Le perplessità sono soprattutto dirette alla ridondanza dei messagggi. Marketing Mystic pensa che presto la piattaforma farà il suo salto verso il mainstream, mentre Thirty day challenge pubblica una guida di consigli per ottimizzare l’uso del servizio.
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Tommaso Tessarolo elogia l’applicazione per iPhone di Facebook, che rende il social network più interessante e usabile, spogliandolo di inutili orpelli, quindi pensa al futuro delle interfacce touch.
Tassonomie, folksonomie o sistemi ibridi? Giacomo Mason riflette sui sistemi di classificazione dei contenuti.