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Interessa un copriportatile peloso?

31 Gennaio 2008

Interessa un copriportatile peloso?

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Non c’è campo come quello dei gadget che dimostri l’ingegnosità umana. Dalla cravatta col condizionatore al fulminatore leopardato. Creatività o influenza di forze paranormali?

È giunto il momento di fare uno dei miei usuali punti sullo stato dell’arte della tecnologia “marginale” – quella tecnologia utile (?) ma inaspettata, che non presuppone breakthrough strategici e milioni di brevetti di base. In passato abbiamo parlato di imprevedibili device da collegare alla porta Usb e più recentemente di sveglie. Oggi parleremo in modo più allargato di piccoli (o grandi) invenzioni studiate per cambiare aspetti – troppo spesso giudicati insignificanti – della nostra vita quotidiana.

Ma prima un tributo alla genialità di questi sconosciuti e oscuri inventori che nel buio dei loro laboratori sfornano nuove idee. Degni eredi di una razza di “Mad Scientist” che ha avuto nel secolo scorso uno dei suoi più brillanti esponenti in Harold von Braunhut, inventore degli occhialetti a raggi X e delle Amazing Sea-Monkeys. Uno che ha costruito un impero economico vendendo prodotti… inusuali. Vacilla la mente pensando a che cosa avrebbe potuto fare quest’uomo, se avesse avuto a disposizione le risorse delle moderne tecnologie digitali; ma di certo ha trovato degni successori, specialmente nei paesi asiatici, fertile culla della innovazione “a latere”.

Non si può infatti negare che ci sia dell’impegno nell’analizzare i nostri pattern di vita quotidiani e individuare nicchie di insoddisfazione, dove piazzare un gadget che ci possa dare un barlume di conforto in più. Che cosa di meglio ad esempio di un buon caffè? Difficilissimo peraltro trovarne sempre uno buono: la soluzione sarebbe dunque quella di avere a disposizione un dispositivo “handheld” che si garantisca on demand una buona dose di caffeina – esigenza risolta dall’Handpresso, una sorta di pistola da caffè quasi tascabile (ma l’acqua calda dovete fornirla a parte). L’ideale per confortarci e scaldarci… e già che siamo in un periodo freddo, un grazie anche ai geni che hanno inventato i guanti e le pantofole riscaldate via Usb. Se dal freddo dobbiamo passare al caldo, dallo stesso produttore anche una cravatta (sempre Usb) con ventilatore incorporato, per condizionarci e rinfrescarci. Ma, colpo di genio, un’altra cravatta può risolverci il problema di dove tenere (o nascondere) il nostro fedele iPod quando siamo in ufficio, grazie ad una apposita taschina; molto meglio delle solite “calzette” da cellulare.

Non è da credere che la genialità si estrinsechi però solo in prodotti portatili: anche la casa, il nostro nido, può migliorare, partendo da due luoghi topici – il letto e il bagno. Per il riposo, che cosa c’è di meglio del letto Starry Night, un giocattolo che costa tra i 20.000 e i 50.000 dollari? Per quella cifra vi portate a casa non solo un letto che “sente” quando state russando e si inclina per farvi smettere, regolando la temperatura; ma anche un media center con un disco da 1,5 Terabyte, videoproiettore incorporato nella tastiera, subwoofers, casse e un po’ di altre cosette multimediali studiate per tutte le ore che passate a letto da svegli. Se proprio volete dormire, potete invece provare a indossare per un paio d’ore questi occhiali dalle lenti gialle che, filtrando la luce blu che interferirebbe con la produzione di melatonina, dovrebbero aiutarvi a prendere sonno (sempre se ricordate di staccare i 2.500 Watt dello stereo del letto). Continuando in ambito domestico, imperdibile il giapponesissimo water hi-tech, che si apre, si chiude, fa il bidé caldo e possiede un lettore di MP3 incorporato nel pannello di controllo.

Per quello che riguarda l’automobile, altro luogo dove molti di noi passano gran parte della propria vita, il numero di gadget oggi disponibile è tale da non essere tracciabile. Emerge dal mucchio però una straordinaria proposta di antifurto rotante basato su una bobina ad altissima tensione (100.000 Volt). Anche se è solo un prototipo (e direi che ci vuole una mezz’oretta a montarlo), l’effetto ottico è talmente impressionante da garantire una sicurezza assolutamente a prova di bomba. Unico rischio è che i vicini, quando lo mettete in azione, chiamino d’urgenza un esorcista.

Un altro campo interessante è quello della propria sicurezza: per un paranoico è irrinunciabile l’aero spia lungo un metro e mezzo e dotato di una piccola fotocamera azionata grazie a un telecomando, per permettervi una personale sorveglianza aerea del vicinato (e soprattutto vedere che faccia fanno i passanti di fronte all’antifurto di cui sopra). Ricco di applicazioni anche il jammer telefonico che rende impossibile l’uso dei telefonini nelle vicinanze (un paio di metri?). Un device però molto asociale, che potrebbe mettervi a rischio di aggressione, se vi scoprono, da parte di vicini imbufaliti per la recisione del cordone ombelicale telefonico. Niente paura: vi potrete difendere, con un incredibile stile, sparandogli 50.000 volt con il Taser tascabile, oggi disponibile anche in versione leopardata. Anche se di norma non è mortale, in Italia, a differenza di molti stati americani, non ne è permesso il porto libero (nemmeno nella versione in tinta unita); meno male, anche se certi adepti di pratiche sessuali un po’ estreme se ne lamentano. Come accessorio, un’elegante fondina con riproduttore musicale incorporato, per unire l’utile al dilettevole.

Tornando al disturbatore telefonico portatile, se la sua portata è per voi troppo ridotta potreste pensare al CJAM 1000, modello industriale, che blocca le comunicazioni nel raggio di un chilometro. Disponibile al momento però solo per clientele governative, che lo trovano utile per l’antiterrorismo, disturbando l’uso dei cellulari o simili come comando a distanza per ordigni esplosivi. Utilissimo infine – specialmente se siete un ladro d’auto di lusso – il disturbatore di segnali Gps, che impedisce che dispositivi nascosti possano tracciare il vostro itinerario.

Non si può però dire che lo sviluppo di nuovi gadget abbia una visione esclusivamente materialistica; alla cura del nostro spirito (nello specifico è scorretto parlare di anima) vengono in soccorso prodotti come il jukebox buddista portatile, disponibile anche in tibetano. Certo, qualcuno si porrà dei dubbi sulla sanità mentale di questi assatanati inventori – e io per primo sarei curioso di leggere e interpretare i grafici della loro attività mentale mentre sono al lavoro – cosa peraltro perfettamente possibile con lo scanner cerebrale portatile proposto da Hitachi.

Mi rendo anche conto che a questo punto è facile provare un senso di ripulsa di fronte a queste invenzioni, e viene la tentazione di gettarne l’esclusiva colpa sui loro creatori. Una teoria alternativa afferma che questo tipo di accadimenti possa essere imputato non tanto ad aspetti psicologici dell’inventore o a curiose strategie imprenditoriali delle aziende, quanto all’influenza negativa di spiriti e altri manifestazioni occulte. Per fortuna ci vengono in soccorso appositi scanner in grado di monitorare l’attività paranormale nelle nostre vicinanze. Così almeno sapremo se quell’improvviso brivido freddo che ci assale è un impulso di creatività o un fantasma burlone che passa nelle vicinanze e che ci fa inventare il copriportatile peloso.

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