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I social network che aiutano a trovare lavoro

22 Gennaio 2008

I social network che aiutano a trovare lavoro

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La ricerca di un nuovo dipendente in azienda può avvenire tramite conoscenze e contatti oppure tramite una ricerca affidata a professionisti. E perché non tutte e due le opzioni insieme?

I siti di social network rappresentano da alcuni anni la declinazione online della propria rubrica di contatti o dell’archivio dei biglietti da visita. Chi non è registrato oggi almeno su facebook e LinkedIn si ritrova praticamente isolato nella nuova rete dei contatti online. Il primo è oggi nella sua fase esplosiva in Italia, anche se gli iscritti italiani sono solo 200.000, le previsioni fanno pensare a una crescita importante e molto veloce, se si pensa a paesi come il Regno Unito che conta quasi 7 milioni di utenti e gli Stati Uniti dove 20 milioni di persone (quasi il 7% della popolazione totale) sono su Facebook. Ma se Facebook conta sul traffico (page views e durata della visita) per incrementare i propri asset pubblicitari, LinkedIn conta sulla viralità del network, con una crescita in termini di utenti pari al 400% negli ultimi 12 mesi.

Grazie agli oltre 17 milioni di utenti registrati, tra cui dirigenti di praticamente tutte le prime 500 aziende secondo il settimanale americano Fortune, Linkedin ha assunto da subito una connotazione più professionale rispetto a Facebook e da alcune settimane ha lanciato la nuova home page che permette – tra le altre cose – diavere subito sotto controllo le offerte di lavoro più interessanti sulla base del proprio profilo.

Inserire un annuncio standard di lavoro su Linkedin costa abbastanza poco: 195 dollari per trenta giorni, con la possibilità di rinnovo. Poi ci sono gli strumenti di supporto a chi sta cercando lavoro. Jobinsider, per esempio, è una toolbar che permette di avere sotto controllo i propri contatti durante la navigazione sui siti più popolari di online recruitment. In questo modo, quando si sta visionando l’annuncio di un’azienda, è possibile verificare subito se nel proprio network di contatti (anche non di primo livello) ci sono persone che già lavorano in quell’azienda e possono aiutarci a ottenere un contatto e un primo colloquio. I siti supportati finora sono principalmente americani: Monster, HotJobs, CareerBuilder, Craigslist, Vault, Dice, ma altri sono in fase di implementazione per cui è opportuno tenere d’occhio lo sviluppo dello strumento.

Detto ciò e considerato che solo in Europa gli iscritti a Linkedin sono oltre 4 milioni, appare strano che gli annunci pubblicati da aziende italiane siano ancora davvero così pochi (si parla di poche decine), in confronto alle centinaia di posizioni aperte già disponibili agli utenti inglesi.

Dal canto suo Facebook si è incentrata più sulle relazioni personali e di amicizia (non a caso il pulsante per aggiungere un nuovo contatto si chiama Add to friends) che non a livello professionale. Tuttavia ciò non esclude che anche in questo network sia possibile offrire e trovare facilmente lavoro, esattamente come avviene nelle relazioni di amicizia offline. Al momento il meccanismo si basa come di consueto sulle applicazioni esterne: ne esistono diverse, tutte legate a siti o società di online recruitment: per esempio Find a better Job realizzata in collaborazione con CareerBuilder, oppure Jobster Career Network, sviluppato da Jobster. Non è escluso tuttavia che Facebook implementi un sistema più efficace in stile LinkedIn che permetta alle aziende di avviare ricerche all’interno del network. Famoso è il caso raccontato da Wired un anno fa relativo alla pagina di recruitment realizzata dalla CIA.

L’effettiva ricerca di candidati attraverso un sito di social network è comunque solamente una parte del processo di selezione. Facebook, LinkedIn, Myspace e tutti gli altri strumenti di relazione e condivisione del proprio profilo sono un’ottima vetrina per presentare sè stessi, tanto che spesso le società di selezione vanno online a raccogliere informazioni sui candidati. Informazioni personali sul nostro conto, amicizie, contatti: sono tutte disponibili in modo abbastanza libero nei social networks. Linkedin contiene informazioni professionali estremamente importanti per un’azienda che sta valutando un candidato: aziende per le quali ha lavorato in passato, contatti professionali, studi conseguiti, raccomandazioni da parte di colleghi o collaboratori e così via. Facebook è invece un’ottima fonte di informazioni per l’extralavorativo: amicizie, hobby, interessi, foto.

In tutto questo proliferare di informazioni, chi appare in sofferenza è forse proprio la privacy: una volta che abbiamo pubblicato sui social network tutti gli aspetti della nostra vita privata, sarà molto più difficile bluffare a un colloquio di lavoro o tenere per noi informazioni riservate sugli interessi extralavorativi. Per questa ragione è fondamentale osservare alcune semplici regole per mantenere privato il proprio profilo su Facebook.

Anche se l’uso di informazioni riguardo a orientamento politico e sessuale, stato civile e di salute, progetti, amicizie, abitudini non dovrebbe essere consentito nè preso in considerazione al momento della valutazione di un candidato, la facilità con cui sono reperibili online merita sicuramente attenzione e cautela, sia da parte dei candidati nella divulgazione del proprio profilo, sia da parte delle aziende nell’uso che viene fatto di tali dati.

L'autore

  • Alberto Mari
    Alberto Mari lavora col Web dal 1998. La passione per le tecnologie e una cultura umanistica l'hanno portato a occuparsi di editoria digitale e ebook.

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