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L’usabilità dell’iPhone

31 Luglio 2007

L’usabilità dell’iPhone

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Bello è bello. Ma quanto è facile da usare l'attesissimo telefono di Apple? E quali problemi potrebbero essere risolti nelle future versioni?

Oltre allo hype c’è di più. Ma anche qualcosa da migliorare. Almeno così sembra emergere dal primo studio indipendente sull’usabilità dell’iPhone, condotto a sei giorni dal lancio del nuovo dispositivo portatile Apple nell’area di Chicago dalla locale agenzia User Centric. Lo scopo dell’indagine era quello di rappresentare i punti di vista degli utenti separandoli da quelli degli analisti, che molto si sono affannati a raccontare entusiasmi e (poche) perplessità su questo atteso prodotto.

Reclutati all’uscita dell’acquisto, il 29 giugno, i partecipanti sono stati invitati a un test di usabilità della durata di circa un’ora ciascuno, dove, con il loro iPhone, dopo una settimana dall’uso, hanno ricevuto la richiesta di eseguire alcuni compiti tipici. I risultati sono una serie di punti di forza e di debolezza dell’iPhone a breve termine. Lo studio continua: questa è la prima parte di un’indagine longitudinale a medio e lungo termine sull’iPhone. Ecco i primi risultati.

Punti di forza

  • La Visual VoiceMail è stata giudicata utile e intuitiva.
  • Complessivamente i partecipanti hanno trovato facile da usare la tastiera software incorporata nell’iPod, mediamente più facile da usare rispetto a qualsiasi dispositivo da loro precedentemente posseduto.
  • La navigazione web veniva condotta preferenzialmente in orizzontale (una delle caratteristiche dell’iPhone è quella di adattare l’interfaccia in corrispondenza della rotazione del dispositivo). È interessante notare che la tastiera veniva preferita in modalità orizzontale, anziché verticale: il che non è molto sorprendente, dato che i tasti sono più grandi e facili da premere.
  • I partecipanti hanno trovato divertente sfogliare le copertine delle canzoni e selezionare il brano.
  • Fare una telefonata era facile per tutti.
  • Anche ricevere una telefonata mentre si ascoltava la musica era molto semplice, e la transizione dalla musica alla telefonata (e ritorno) avveniva in maniera morbida.
  • Salvare un numero nei contatti e recuperarlo per telefonare si è rivelato un compito molto semplice e diretto.
  • È stato facile anche rispondere alle telefonate mentre si sta digitando un Sms: il sistema riporta alla fine a dove ci si era interrotti.
  • Molti partecipanti hanno trovato semplice fare una foto e inviarla via email con iPhone.

Punti di debolezza

  • Scrivere un Sms o una mail è stato giudicato difficile, probabilmente perché veniva forzato l’uso della tastiera nel formato verticale. Anche modificare una parola o una frase era complicato.
  • Molti partecipanti hanno avuto difficoltà a usare le mappe di Google, soprattutto regolare il fattore di zoom, a causa dei cursori troppo piccoli per selezionare con precisione il fattore voluto attraverso le dita.
  • La navigazione web è stata giudicata insoddisfacente e la mancanza di supporto per Flash e Java penalizzante.
  • I partecipanti si sono sopresi che la funzione di inserimento del testo in orizzontale fosse disponibile solo usando Safari.

Lo studio d’autore

A dispetto della frustrazione legata all’uso della tastiera in verticale, lo studio ha rilevato che comunque inserire testi era più facile con il nuovo prodotto che con i vecchi telefoni posseduti dai partecipanti. Alcune ombre, ma abbastanza luci per il nuovo prodotto Apple, dunque. Molte le caratteristiche utili e divertenti (che talvolta, com’è noto in usabilità, sono anche sufficienti ad aumentare la tolleranza degli utenti verso altri problemi d’uso) e qualcosa da migliorare. Giudizio complessivamente positivo per un prodotto sicuramente ancora sensibile a sostanziali miglioramenti, per lo più sul versante hardware. La connettività è giudicata infatti troppo arretrata, e, in generale, l’hardware è assai poco innovativo (ma, visto dal versante opposto, questo significa che l’innovazione è tutta nell’interfaccia).

Anche Bruce Tognazzini, storico User Interface Evangelist di Apple e ora socio del NielsenNorman Group, dice la sua sull’usabilità dell’iPhone, e punta il dito (è il caso di dirlo…) su alcuni problemi hardware e alcuni minori problemi con il touch screen, dato che le dita occulterebbero la lettera su cui si sta digitando (nonostante il feedback a paletta che dà la tastiera). Nonostante questi problemi minori e una benevolenza tutt’altro che garantita verso la casa di Cupertino (in passato Tognazzini aveva criticato aspramente il dock inserito nei nuovi OsX), il giudizio complessivo che Tognazzini dà dell’iPhone è ampiamente positivo.

Poco dopo l’uscita di queste analisi è giunta la notizia, commentata in maniera divergente da diversi analisti, circa un presunto risultato deludente delle vendite di iPhone. Il dato è però indiretto e andrebbe preso con una certa cautela: è basato sul numero non altissimo di nuovi contratti di connettività che At&T avrebbe stipulato sui nuovi apparecchi. Secondo altri però bisognerebbe avere maggior cautela nel giudicare i risultati in questo modo. Infatti non tutti gli acquirenti di iPhone potrebbero aver stipulato subito il contratto, con conseguente stima al ribasso. Inoltre il tipo di prodotto, da 600 dollari, non è adatto a essere valutato con acquisti lampo di rilevante entità. Il prodotto ha senz’altro bisogno di un ulteriore raffinamento, ma, secondo Tognazzini, comparato alla qualità media delle nuove uscite nel settore mobile, darebbe comunque la polvere alla concorrenza, e viene giudicato di maturità e innovazione pari ad un prodotto al quinto o sesto ciclo di evoluzione.

Considerato che lo sbarco in Europa (non si sa ancora nulla di preciso riguardo all’Italia) è previsto non prima del 2008, entro allora quali e quanti problemi verranno corretti?

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